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Milan, siamo tornati indietro di un anno? I problemi non sono stati risolti

Terzo pareggio consecutivo per il Milan, che in campionato continua a stentare: l’1-1 di Empoli ha evidenziato ormai i soliti limiti della squadra allenata da Gennaro Gattuso, che continua a perdere punti che potrebbero risultare preziosi nella corsa alla Champions League.

In casa rossonera sembra essere tornati indietro di un anno: dodici mesi fa, con Montella allenatore, il ritmo per quel che riguarda i punti conquistati era verosimilmente lo stesso e in campo dava determinati segni di sofferenza che gli avversari sapevano sfruttare.

E nonostante una stagione chiusa in crescendo col cambio di guida tecnica, sembra che si sia ancora al punto di partenza: ai giocatori manca anzitutto la consapevolezza di vestire e onorare una maglia prestigiosa, di conseguenza il rendimento dei singoli e del collettivo ne risente.

E i problemi principali di questo Milan sono sostanzialmente due.

Uno riguarda l’approccio alla gara e la psicologia con la quale la si affronta: non si riesce a essere continui da questo punto di vista per tutto l’arco dei novanta minuti nel gestire la partita, di conseguenza la minima disattenzione la si paga a caro prezzo.

Questo è stato evidente nell’amichevole di agosto col Real Madrid ma anche nei successivi incontri di campionato: le reti subite (e la fase difensiva è nettamente penalizzata se non si porrà rimedio a questo problema) contro Napoli, Roma, Cagliari, Atalanta ed Empoli nascono tutte da disattenzioni che hanno indirizzato le sfide sui binari sbagliati, anche perché in tale frangente emerge il secondo difetto principale di questo Milan, la mancanza di concretezza in fase offensiva.

Già, perché nonostante la manovra rossonera sia abbastanza fluida, gli uomini di Gattuso non riescono a concretizzare le occasioni create, non chiudendo la partita: Higuaín è stato preso per segnare ma non può far tutto da solo, anche gli altri dovranno darsi da fare, in particolar modo Çalhanoğlu, che non sta rendendo come ci si aspettava (e forse per lui il problema è soprattutto psicologico), e Suso, che non segna addirittura dallo scorso febbraio.

Il tempo passa inesorabile, in casa Milan c’è il dovere di riaggiustare il tiro per poter centrare a fine stagione la qualificazione in Champions League: sullo sfondo ci sono Sassuolo e ChievoVerona, due avversari che, per motivi opposti, saranno difficili da affrontare, ma soprattutto il derby con l’Inter dopo la sosta, che potrebbe essere il crocevia dell’intera annata.