Oggi pomeriggio si chiuderà il turno dei sedicesimi di finale della Women’s Champions League edizione 2018-2019 ma le due formazioni italiane hanno già giocato le rispettive gare e possiamo tracciare un primo bilancio che, alla luce dei risultati, è purtroppo in chiaroscuro.
Analizziamo prima la nota positiva, ovvero la Fiorentina: la squadra di Antonio Cincotta era chiamata a ripetere la buona prestazione del Franchi contro il Fortuna Hjørring, avversario noto e già affrontato in passato. All’andata la gara fu risolta dalla doppietta di Ilaria Mauro, ieri le gigliate hanno chiuso la pratica già nel primo tempo con un’altra doppietta, quella della scozzese Lana Clelland, attaccante capace di spaccare difese e partite e acquisto di spessore del calciomercato toscano. Le gigliate, anche prima del gol, si erano rese già pericolose in ripartenza sempre con Mauro, ma la doppietta di Clelland ha messo la gara subito in discesa con le viola che non hanno mai avuto particolari affanni e che hanno controllato la gara con autorevolezza e senza cali di concentrazione, dimostrando come le parole di qualche giorno fa di Alia Guagni riguardo uno spogliatoio pronto e carico per l’impegno europeo non fossero vane. Ora sarà il sorteggio a stabilire le prossime avversarie della Fiorentina ma con una formazione così ci sarà da temere per tutte.
Prendiamo in esame, purtroppo, la nota negativa, ovvero la Juventus: la squadra di Rita Guarino era chiamata invece a riscattarsi dopo il pareggio per 2-2 in casa contro il Brøndby, quando era stata salvata da una doppietta di Barbara Bonansea, ma non più tra le mura amiche le bianconere, nonostante abbiano macinato gioco e creato occasioni, non sono riuscite a segnare. Eppure nel primo tempo la Bonansea aveva seminato il panico sulla fascia destra e Galli aveva avuto una clamorosa occasione per passare in vantaggio ma il portiere Abel si era superata negandole la gioia del gol. Dopo i primi venti minuti, però, era cominciata a salire in cattedra l’attaccante danese Nicoline Sørensen, già marcatrice all’andata, che al 32′ è riuscita a scappare alla difesa bianconera e superare Giuliani con un preciso diagonale. Dopo il gol la formazione bianconera non si era data per vinta e aveva costruito un’altra occasione clamorosa con Cernoia che, a tu per tu con Abel (migliore in campo). aveva sparato incredibilmente alto. Nella ripresa ancora le padrone di casa andavano vicino al raddoppio con Svava e le ospiti sfioravano il pari con Aluko, fermata da una monumentale Abel. L’ultimo brivido è un intervento di Giuliani sul tiro a giro di Oling, dopo c’è solo il triplice fischio dell’arbitro a sancire la sconfitta juventina.
Sicuramente ci saranno dei contraccolpi in casa bianconera, con una formazione che era stata costruita, in fase di calciomercato, per andare avanti il più a lungo possibile nella sua prima esperienza in Women’s Champions League e che invece si trova fuori al primo doppio impegno europeo: Rita Guarino dovrà racimolare subito le energie residue e puntare sulla gara di sabato contro la Florentia per dare un senso a questa stagione (senza escludere la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana). Pieno di energie invece in casa Fiorentina, pieno più che dovuto visto che sabato la squadra viola è chiamata a un difficile impegno in trasferta in casa di un Milan che si è dimostrato da subito competitivo. Bisognerà capire se quelle di oggi, nelle gambe, saranno scorie o energie supplementari in vista dei prossimi impegni. Non possiamo però esimerci dal congratularci con la Fiorentina, che ha inseguito questa Champions per tutta una stagione, spareggio compreso, e la sta onorando nel migliore dei modi. Chapeau monsieur Cincotta.