Salernitana e Ascoli, il vento spazza via anche le (poche) idee
Alla fine il vero vincitore è stato Eolo. Il vento che ha imperversato ieri sera all’«Arechi» di Salerno rendendo molto fresca – climaticamente parlando – la serata di Salernitana-Ascoli, sfida valida per la 5/a giornata di Serie B 2018/2019. E gli ottomila spettatori assiepati sugli spalti dell’impianto salernitano, purtroppo, non sono riusciti a scaldarsi con le giocate dei 22 in campo. In quanto la partita tra granata campani e bianconeri marchigiani non passerà certo alla storia per essere esempio di spettacolarità.
Entrambe le squadre hanno lasciato molto a desiderare dal punto di vista delle trame e delle idee di gioco. L’Ascoli si è limitato a realizzare il compitino, lasciando a Nikola Ninković il compito di illuminare la proposta offensiva degli uomini di Vivarini. E il serbo ex Empoli quando si è acceso ha fatto male alla Salernitana, con la splendida punizione del vantaggio e con un passaggio filtrante per Beretta che solo un attento Micai ha impedito che divenisse l’assist dello 0-2. Per il resto, poco da segnalare se non lo sfortunato infortunio capitato a Matteo Ardemagni, che in un fortuito scontro di gioco con Di Tacchio si è fratturato il radio e l’ulna dell’avambraccio sinistro (auguri di una pronta e rapida guarigione).
La Salernitana, dal canto suo, non ha fatto neanche il compitino. Sballottata dalla dura sconfitta di Benevento e forse anche dal cambio di modulo (dal 3-5-2 si è passati al 4-3-1-2), i granata per larghi tratti dell’incontro hanno dato l’impressione di non sapere cosa fare con il pallone tra i piedi. Si è insistito molto per il lancio lungo a cercare il centravanti Milan Djurić, soluzione che ben presto si è rivelata poco produttiva. Lo stesso bosniaco – che si è divorato una rete a tu per tu con Perucchini – assieme a Di Gennaro hanno confermato l’impressione di essere lontani dallo stato di forma migliore. Un quadro a cui si aggiungono le perplessità per le scelte iniziali di Colantuono, che non hanno convinto pienamente, soprattutto quelle che riguardano il tandem offensivo formato da due punte di peso come Djurić e Vuletich in un modulo, il 4-3-1-2, che non prevede come base principale il gioco sulle fasce. Unica nota positiva il gol di Di Tacchio su una punizione di Mazzarani, che conferma la pericolosità dei granata su palla inattiva.
Insomma, molte sono le cose da rivedere. A Colantuono e Vivarini il compito di farlo e alla svelta, perché il campionato non può aspettare.