In campo domenica 30 ottobre Sydney Roosters e Melbourne Storm. In palio il titolo 2018 della NRL, massima competizione dell’Emisfero Sud per club di rugby league. Classifica della regular season e power ranking di inizio stagione alla mano, una finale pronosticata e pronosticabile, dato l’enorme potenziale del XIII dei Roosters come di quello degli Storm, campioni uscenti.
Un anno fa la franchigia fondata nel 1998 con sede a Melbourne, patria del football australiano AFL eppure capace di dare i natali a un club ultra competitivo nel rugby league, infliggeva una severa lezione ai North Queensland Cowboys, privi del fuoriclasse Jonathan Thurston e probabilmente stremati dopo la rincorsa playoff. Storicamente, il team ora allenato da Craig Bellamy vanta 3 titoli di campione d’Australia (1999, 2012, 2017), una finale persa (2016) e 3 titoli di World Club Challenge (2000, 2013, 2018).
Capitana il gruppo Cameron Smith, leader dell’Australia nelle ultime 2 Coppe del Mondo (2013 e 2017, entrambe vinte) e top player assoluto nel ruolo di tallonatore/hooker. 56 caps coi Kangaroos a livello di Test Football, il giocatore nativo di Brisbane, classe 1983, è stato a lungo il capitano di Queensland nello State of Origin e ha praticamente vinto tutto quello che c’era da vincere.
Formazione alla mano, spicca la presenza dell’altro veterano di casa Storm e non era proprio ovvio fino a qualche giorno fa. Nella semifinale contro i Cronulla Sharks, infatti, Billy Slater si è reso protagonista di un contatto a molti parso un classico “shoulder charge” (attacco con la spalla), proibito da diversi anni. Poi, non senza polemica, il fenomenale estremo di Nambour (Queensland) è stato dichiarato non colpevole e autorizzato a scendere in campo nella Grand-Final. Non sono mancate dietrologie di stampa e social su questa decisione ma la sostanza resta: il rugby league potrà godersi nel ruolo di Fullback un duello interessantissimo e imperdibile tra il n. 1 dell’Australia e quello dell’Italia alla scorsa Rugby League World cup.
Dirimpettaio di Slater nel ruolo di estremo sarà infatti, in maglia Roosters, James Tedesco. Teddy, al primo anno con gli Easts dopo una lunga esperienza in maglia Wests Tigers e una maglia azzurra indossate in due tornei iridati per via dell’origine familiare italiana, dopo le difficoltà iniziali e un pronosticabile periodo d’ambientamento s’è preso tutto il proscenio nella Sydney ovale, dominando nello State of Origin con New South Wales e accumulando statistiche notevoli col club. In particolare, l’asticella s’è alzata nei playoff – mai giocati in carriera, ma non è parso un problema… – e stesso trend hanno seguito le sue prestazioni: importante l’apporto difensivo come ultimo baluardo (in semifinale i Roosters hanno tenuto inchiodati a 4 punti i Rabbitohs, il cui attacco non ha bisogno di presentazioni ed è forse il più scoppiettante di tutta la National Rugby League) così come quello offensivo, dove spesso l’asso italo-australiano ha confezionato l’ultimo passaggio decisivo, a beffare le difese avversarie e spezzare gli equilibri.
Ma i temi di questo incontro non si limitano all’ennesima chiamata alle armi da parte di e a Smith, o alla sfida nella sfida tra i fullback. Il seconda linea neozelandese Isaac Liu e i colleghi già protagonisti a livello di Test Match renderanno internazionale questa finale, assieme naturalmente all’asso figiano Suliasi Vunivalu e molti altri.
Eppure, rischia di mancare il protagonista più atteso, quel Cooper Cronk fermato da un infortunio e molto in dubbio per la Grand-Final. Il mediano, campione del mondo con l’Australia, è passato ai Roosters proprio dagli Storm in pieno mondiale lo scorso autunno, per una cifra record nonostante l’età (35 anni). Dato il talento, ne è valsa sicuramente la pena e sarebbe (stato?) interessante vederlo all’opera nella finalissima dopo oltre 323 partite con gli Storm e tante pagine di storia scritte.
Vale dunque la pena di guardare da vicino le formazioni.
Per i Roosters, s’è detto di Tedesco estremo; i centri saranno Latrell Mitchell, 3 presenze quest’anno nella vincente serie di NSW nell’Origin 2018, e Joseph Manu, 22enne di nascita neozelandese passato anche per i Wyong Roos e i Commonwealth Games. All’ala ecco Daniel Tupou, che vanta esperienze con Tonga, NSW e Australia, e il formidabile Blake Ferguson, ex Cronulla, Canberra Raiders, prossimo al passaggio ai Penrith Panthers. Completano i tre quarti i mediani, chiamati a inventarsi qualcosa in caso di assenza (molto probabile) di Cronk: Five-eighth agirà l’ex Souths Luke Keary, in compagnia dell’Halfback Mitchell Aubusson, in rosa dal 2007 e protagonista di mille battaglie per uno dei club storici nella competizione.
Molto competitivi anche gli avanti, ovviamente. I piloni sono il veterano dei Kiwis neozelandesi Jared Waerea-Hargreaves e Sio Siua Taukeiaho, altro lungo servitore della squadra. Il tallonatore è il capitano Jake Friend; seconde linee il co-capitano Boyd Cordner e il già menzionato Isaac Liu. Chiamato alla prova del nove Victor Radley, classe 1998, nativo di Sydney ma inglese da parte di padre (l’Inghilterra ci starà facendo un pensierino?).
Dall’altra parte, tutti conosciamo Billy Slater, sul quale ci siamo già spesi. L’estremo ex Queensland agirà coadiuvato da Suliasi Vunivalu e Josh Addo-Carr sulle ali, il 7 volte Kangaroo Will Chambers e il giovanissimo Curtis Scott ai centri, l’ex Central Queensland Capras Cameron Munster e il 21enne Brodie Croft in mediana.
Tra gli avanti, Jesse Bromwich (Nuova Zelanda) e Tim Glasby agiranno in prima linea, Felise Kaufusi e Joe Stimson le seconde linee, Dale Finucane il n. 13, Cameron Smith ovviamente il tallonatore.
A prescindere dal nome dei protagonisti, la sensazione è che possa essere una gara davvero intensa. Questo perché, eccezion fatta per qualche veterano comunque capace di giocare ad altissimi livelli senza tradire l’età, l’età media è abbastanza bassa e si preannunciano due XIII molto freschi nonostante la fatica di tutta la stagione. Molto dipenderà, ovviamente, dalla presenza o meno di Cronk, ma mai dare nulla per scontato.
Arbitreranno gli espertissimi Gerard Sutton e Ashley Klein. Non vorremmo essere nei loro panni: la pressione sarà tanta, anche a causa delle polemiche sul caso Slater.
Appuntamento per le 11:20 (ora italiana) di domenica all’ANZ Stadium di Sydney.