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La “Garra” e un Icardi ritrovato. Ecco come l’Inter ha battuto una grande Fiorentina

Terza vittoria consecutiva con un altro gol nei minuti finali, ma soprattutto altri tre punti fondamentali in campionato. L’Inter sembra finalmente guarita grazie alle vittorie contro Tottenham, Sampdoria e Fiorentina, dopo un avvio quasi disastroso complici le sconfitte contro Sassuolo e Parma. Un’inversione di rotta dovuta alla reazione rabbiosa degli uomini di Spalletti proprio dopo la partita con i ducali, nel quale probabilmente i Nerazzurri avevano toccato il fondo.

Ed è proprio quando la situazione sembra ormai compromessa che l’Inter sa rialzare la testa, e dagli ultimi folli cinque minuti contro i londinesi ecco arrivata la rinascita Nerazzurra. Tanta la voglia di trasformare i fischi dello stadio in applausi, tantissima quella di ribaltare i risultato e di portare a casa la vittoria. Dalla testata di Vecino e all’ormai famosa Garra Charrúa, l’atteggiamento dei Nerazzurri è cambiato e lo si vede dalla tenacia con cui fino all’ultimo secondo si prova a segnare la rete decisiva. E così accade che in quel di Genova, dopo una partita giocata all’assalto della porta avversaria e con due gol annullati, arriva in pieno recupero la rete di Brozović a decidere la sfida con la Samp, da parte di uno di quei giocatori che la rinascita la rappresentano, proprio per il cambiamento nel modo di affrontare le partite. Non più il Brozović superficiale di inizio stagione, quello impreciso e svogliato che non riusciva a dare velocità alla manovra e non dava il giusto supporto in difesa, ma un giocatore diverso, simile a quello dello scorso finale di stagione, capace di abbinare grinta e qualità in mezzo al campo. È lui probabilmente il migliore in campo contro la Fiorentina, seguito da un ritrovato Mauro Icardi. Finalmente l’argentino si è sbloccato dopo quattro partite di astinenza in campionato, ma oltre al gol sul rigore sono tanti gli aspetti convincenti della sua prestazione contro la Viola. L’assist per D’Ambrosio è delizioso, soprattutto per la capacità di prendere posizione spalle alla porta e di servire rapidamente il compagno sulla corsa, mentre si sono finalmente visti più movimenti a tagliare e ad attaccare la profondità, aspetti fondamentali per una prima punta ma che sono mancati nelle prime uscite.

Dal croato e dall’argentino parte la rincorsa Nerazzurra verso le posizioni nobili della classifica, zone in cui sicuramente troveremo a fine campionato anche la Fiorentina. La formazione di Stefano Pioli ha raccolto probabilmente meno di quanto seminato contro Inter e Napoli, ma resta comunque una delle formazioni più in forma del campionato. Una squadra giovane, frizzante e ben costruita dalla società e dall’allenatore, che ha già saputo dare un’identità e un gioco al suo undici. L’esperienza aiuterà Chiesa e compagni a vincere anche partite combattute e fisiche come quelle di San Siro, magari acquisendo quella Garra che ha appena ritrovato la banda di Luciano Spalletti.