Napoli e Roma – Destini incrociati, strade diverse e umori contrastanti
I sette scudetti consecutivi e il mercato estivo a dir poco eccellente della Juventus non pongono i presupposti per poter intravedere una reale contendente al titolo in Italia. Lo sappiamo da qualche mese ma il campionato, le coppe e le singole partite vanno sempre giocate e portate in bacheca sul campo. E allora, pur di non annoiare il popolo tricolore del calcio, si è andati a cercare l’antagonista di questa stagione, come fosse una sorta di gioco o scommessa da vincere tra amici o addetti ai lavori.
Per questo si è parlato molto, anche in base al mercato effettuato e ai risultati degli ultimi anni, di Inter su tutte, di Milan e del duo formato da Napoli e Roma. La Juventus ha finora dimostrato, dopo 5 giornate, di potersi confermare come una vera e propria corazzata, perché giocando bene o male è a punteggio pieno. Non si può dire la stessa delle milanesi, ancora a singhiozzo, mentre Napoli e Roma, espressione del tifo più caldo e passionale del nostro paese, si ritrovano a vivere due momenti diametralmente opposti. I partenopei sembrano aver trovato la quadra sotto la gestione Ancelotti, dopo un inizio stentato in particolar modo sul versante tattico; per i giallorossi è crisi nera di risultati, tante le critiche che piovono dai tifosi in relazione non solo alla gestione tecnica di Di Francesco ma anche e soprattutto tanta insoddisfazione nei riguardi del lavoro fatto dalla dirigenza d’oltreoceano nella sessione di calciomercato appena conclusa.
Due destini incrociati per Napoli e Roma, due piazze piene di passione per i propri colori che hanno potuto gioire non molto di frequente nel corso della loro storia. Due tifoserie che sognano di rialzare trofei importanti e che non ci stanno ad accettare ruoli da comprimari, alla semplice ricerca di un piazzamento per la Champions. Ma due destini incrociati anche per il nome di Carlo Ancelotti, a lungo inseguito nella scorsa stagione dai giallorossi, a gennaio sembrava che si fosse a un passo dal grande ritorno del tecnico nella capitale. Poi i fatti hanno visto la gestione Di Francesco toccare l’apice dei risultati, conquistare il terzo posto finale in Serie A e l’indimenticabile cavalcata fino alla semifinale della massima competizione europea. Mentre a Napoli tutti si coccolavano Sarri e in pochi credevano a un addio del tecnico toscano a fine stagione, dopo aver sfiorato la conquista dello scudetto dopo 28 anni di digiuno. E invece ciò che non era prevedibile è avvenuto, con Ancelotti al suo ritorno in Italia a prendere l’eredità pesante di un allenatore rivelazione.
Fino ad arrivare a oggi, dopo 5 giornate di Serie A disputate. La Roma in piena bufera con Di Francesco in balia di troppi dubbi di formazione e moduli, con giocatori che non sembrano essere i più idonei agli schemi del tecnico. Cinque punti appena conquistati, solo una vittoria conquistata al 90′ della prima giornata a Torino e ben 9 gol subiti nelle restanti quattro gare. Numeri che non convincono e in molti pensano all’avvicinamento sempre più probabile di Antonio Conte sulla panchina giallorossa. Storia diversa sotto al Vesuvio con il tecnico promesso sposo romanista che, a parte la trasferta a Genova contro la Samp, ha vinto le restanti sfide contro avversarie non semplici come Lazio, Milan, Fiorentina e per ultima il Torino. Il gioco degli azzurri sta prendendo forma, l’ossatura della squadra è rimasta perlopiù la stessa della gestione precedente ma i dettami tattici no. La sostanziale differenza tra Roma e Napoli sta proprio nel lavoro portato avanti dai due tecnici, con gli azzurri ber ridisegnati prima in un 4-3-3 di natura diversa rispetto a qualche mese fa e poi in un 4-4-2 trasformista in un 4-2-3-1 o in un 4-4-1-1 a seconda dell’andamento della gara.
I tifosi partenopei storcono ancora il naso però, ancora legati al magnifico gioco espresso dal Napoli “sarriano”. Ma non si scagliano contro Ancelotti, per cui l’intera piazza mostra rispetto per storia e vittorie ottenute. Piuttosto a essere bersagliati sono il presidente De Laurentiis e Giuntoli, autori a detta della piazza di non aver investito per migliorare le qualità della rosa. Un po’ come avviene nella capitale, sponda giallorossa, contro Pallotta e Monchi. Sia Napoli che Roma, però, non hanno molto tempo per aggiustare ciò che non va, situazione decisamente più preoccupante per De Rossi e compagni che si ritrovano a ben 10 punti dalla vetta. Di certo in pochi se lo sarebbero immaginato, appena poche settimane fa. Tirare somme a settembre è sempre prematuro, ma il passo dall’essere “presto” all’essere poi “troppo tardi” è veramente breve.