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Bologna, una società forte dietro una squadra che ambisce a esserlo

Nelle ultime ore non è di certo passata inosservata la sconfitta della Roma, battuta in trasferta per 2-0 dal Bologna grazie alle reti di Mattiello e Santander: i felsinei hanno realizzato le prime due reti del loro campionato che li ha permesso di trovare anche la prima vittoria stagionale (Coppa Italia a parte) e di uscire dalla crisi di risultati delle ultime settimane.

Nonostante le diverse sconfitte e il solo punto ottenuto qualche settimana fa contro il Frosinone, l’ambiente rossoblù è sempre parso molto tranquillo: il gruppo si è dimostrato essere molto compatto intorno al nuovo allenatore Filippo Inzaghi, che ha dimostrato di puntare molto più sul collettivo che sui singoli per cercare di raggiungere quanto prima la salvezza sperando, perché no, di chiudere il torneo nella parte sinistra della classifica.

Individualmente magari la rosa del Bologna non sembrerà chissà quanto forte, se pensiamo che sia composta anche da giocatori molto validi (vedasi Falcinelli, Destro o magari Danilo) che però nelle ultime stagioni hanno faticato nella massima serie, ma collettivamente la sensazione è che ci aspetterà vedere altro: l’unione fa la forza, e in questo caso è il gruppo l’anima pulsante del club felsineo.

Dunque, non aspettiamoci gli exploit dei singoli: analizzando la fase offensiva della squadra di Inzaghi, possiamo notare come ogni giocatore abbia compiti precisi e a seconda delle situazioni di gioco arrivi a rendersi pericoloso dalle parti del portiere avversario, con gli attaccanti chiamati a offendere ma anche ad aprire gli spazi per gli inserimenti dei propri compagni.

L’avvio è stato abbastanza complicato, la fase difensiva si è dimostrata discreta e il calendario non ha aiutato: col passare delle settimane i rossoblù avranno il margine per uscire definitivamente dai bassifondi della classifica, supportati da una dirigenza che, da quando si è insediata, è riuscito a rendere florido un ambiente che, dopo essere retrocesso al termine della stagione 2013/2014, rischiava di rimanere impantanato in cadetteria.

Non possiamo dunque non menzionare l’ottimo lavoro di Saputo e dei suoi uomini di fiducia, che hanno ricapitalizzato le casse di una piazza importante per il campionato italiano: nel 2015/2016, al loro ritorno in Serie A, diversi erano i calciatori in prestito, mentre adesso la situazione è cambiata, potendo permettersi, in casa felsinea, di effettuare degli acquisti a titolo definitivo e puntare a valorizzare i propri giocatori, con la complicità di Inzaghi.