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Week Leaks #7 – Sorridono Juve, Napoli e Inter. I limiti di Milan e Roma. La splendida domenica di Mattiello

cristiano barni / Shutterstock.com

L’analisi della quinta giornata del campionato italiano di Serie A con le Considerazioni del Weekend.

  • La Juventus sa solo vincere. Inutile girarci intorno, è la squadra più forte e completa, ma di certo non stiamo scoprendo l’acqua calda. Poteva sembrare una trasferta semplice a Frosinone, una partita sbloccata soltanto nei minuti finali. La forza degli uomini di Allegri, oltre che nella profondità della rosa, sta nel continuare a giocare, nella pazienza e nella convinzione che prima o poi qualcuno la palla la butta dentro. Che sia Cristiano o chiunque altro, succederà…
  • Poi se dalla panchina peschi un certo Federico Bernardeschi, sempre più uomo simbolo di questa Juve e, lo spero vivamente, della nostra Nazionale del futuro. Entra, cambia la partita, veloce, essenziale e cinico. Davvero tanta tanta roba…
  • Dopo le critiche piovute post Stella Rossa, il Napoli risponde sul campo con una macro prestazione in casa del Torino. Lorenzo Insigne è ormai l’uomo immagine, l’uomo in più per Carlo Ancelotti, autore di una doppietta decisiva. Decisivo come il primo gol di Simone Verdi in azzurro, titolare a Torino per far rifiatare Zielinski. Se 2+2 fa 4, sarà ancora il Napoli l’anti Juve per quest’anno…
  • Rispetto al Tottenham dove la vittoria è arrivata in maniera casuale (il pensiero di Beppe Bergomi, che condivido in pieno), a Genova contro la Sampdoria si è visto qualcosa di più di quella che dovrebbe essere la vera Inter. L’entusiasmo scaturito dal gol di Vecino ha ridato benzina e morale agli uomini di Spalletti. Samp ko e ancora un gol a tempo praticamente scaduto. La pazza Inter sì ma che non molla mai fino al 90’…
  • 90′ fatale, invece, al Milan. Che onestamente gioca un grandissimo primo tempo, a detta di tutti ha la miglior trama di gioco fin qui vista in Serie A, fallisce diverse occasioni da gol anche nella ripresa ma finisce col perdersi nei soliti limiti caratteriali, di mentalità. Limiti, mi spiace dirlo, anche di un tecnico che probabilmente non sa leggere le partite. Perché togliere Bonaventura, fino a quel momento migliore in campo? E il cambio Abate-Calabria (a meno che non ci sia un problema fisico)? Senza contare poi il contropiede decisivo sprecato in malo modo da Suso, per carità autore di due assist, ma se poi mi perdi palla in quel modo fallendo l’occasione per chiudere la partita, per come la vedo io, ce l’hai sul groppone, con o senza assist. Quel fuoriclasse di Gonzalo che predica quasi nel deserto. Dopo Cagliari (primi 20 minuti regalati) e dopo il 2-2 contro l’Atalanta, sono altri punti buttati…
  • Meriti comunque a un Atalanta che nella ripresa ci ha creduto. Gli ingressi di Zapata e Rigoni sono stati decisivi in una gara bellissima, forse la più bella del weekend in Serie A, con ben tre reti annullate giustamente dal Var…
  • Se la Roma va in ritiro, un problema c’è. Forse non solo uno. Basta vedere le facce dei giocatori nella trasferta di Bologna. Sotto 2-0 non vedi la voglia e la cattiveria di provare a riaprire la gara. Confusionari, molli, rassegnati. Mercoledì c’è Roma-Frosinone che è già decisiva anche perché sabato alle 15 c’è Roma-Lazio, il derby, non una partita qualunque. Probabilmente lunedì prossimo sapremo se Di Francesco sarà ancora il tecnico dei giallorossi. Sapremo se ci sarà stata la svolta della stagione…
  • A proposito di Lazio. Terzo successo di fila, quarto se calcoliamo anche il 2-1 all’Apollon in Europa League. L’entusiasmo e i sorrisi ritrovati in pochi giorni. Merito di Simone Inzaghi che ha saputo tenere unito il gruppo dopo un avvio non proprio scintillante. Se i biancocelesti riprendono a giocare con la stessa continuità della passata stagione sono dolori, per tutti…
  • Quattro su sei gol portano la sua firma. Il calciatore della rinascita a Udine si chiama Rodrigo De Paul, prelevato due anni fa dal Valencia per soli 3 milioni di Euro. Si diceva un gran bene, personalmente mi è sempre piaciuto anche a Valencia dove non ha mai entusiasmato più di tanto, tornato poi al Racing Avellaneda, per poi approdare  a Udine. A Verona apre le marcature con un bolide da fuori, match poi chiuso dal ritrovato Lasagna…
  • Gol, abbraccio al fratellino 14enne Lorenzo, raccattapalle a bordocampo, il tutto sotto gli occhi di papà Enrico, seduto in tribuna. Se non è il bello del calcio questo, allora non so proprio cosa dirvi. La famiglia Chiesa
  • Non so se si può definire una seconda vita quella di Gervinho a Parma. L’ivoriano, dopo le due stagioni passate in Cina, è tornato in Serie A. Dubbi sul giocatore, sulla condizione fisica, “sarà venuto a svernare” dicevano. Eh infatti, uno che parte palla al piede dalla difesa, ne salta quattro e va in porta, è certamente bollito. Golazo…
  • Si dice che i giocatori siano entusiasti del lavoro e del rapporto che c’è con De Zerbi. In effetti il connubio Sassuolo-De Zerbi finora sembra andare a gonfie vele. Quarto posto in classifica, 10 punti e miglior attacco della Serie A. Il giusto mix tra giovani e “senior”. Poi se uno dei tuoi senior si chiama Kevin Prince Boateng è tutto più facile, che professionista signori…
  • Chiudiamo con la domenica da incorniciare del Bologna. Prima vittoria in Serie A, in 90′ scacciati via pensieri, malumori e dubbi anche su Pippo Inzaghi. Il primo gol in Italia d Santander, insomma tutto perfetto, magico. La magia della giornata di Federico Mattiello. L’8 marzo 2015, Stadio Bentegodi, Chievo – Roma. In un contrasto a centrocampo con Nainggolan, Federico si procura la frattura esposta di tibia e perone. Dopo otto mesi di sudore, lacrime, lavoro e sacrificio, Mattiello ritorna in campo contro il Genoa. Il destino, che sa spesso essere molto crudele, gli ripresenta il conto e dopo tre giorni, in un nuovo scontro in allenamento, altra frattura alla tibia già operata. Buio pesto. Passano i mesi, due anni fa è la Spal a credere in lui. L’Atalanta decide di comprare il suo cartellino lasciandolo in prestito a Ferrara mentre quest’anno altro prestito al Bologna dove si dice che sia stato Inzaghi a volerlo fortemente.
    E ieri, proprio contro la Roma, si è forse chiuso un cerchio. Primo gol, e che gol, in Serie A. 
    Poi veniteci a dire che sono solo 22 cretini che corrono dietro a un pallone…