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A Firenze non si passa. Terzo successo casalingo per i viola

L’Artemio Franchi restano un fortino inespugnabile. La Fiorentina centra la terza vittoria casalinga e sale in classifica a dieci punti: un soddisfa che soddisfa ampiamente società e tifoseria. Quella con la Spal era una partita tanto temuta alla vigilia, lo stato di forma attraversato dalla compagine estense impressiona, ma la Fiorentina ha saputo giocare una partita determinata, dominando il possesso palla dal primo minuto. Gli uomini di Stefano Pioli hanno potuto sfruttare pure l’aiuto della retroguardia avversaria colpevole sui primi due gol gigliati.

Sulla prima marcatura è stato protagonista in negativo Fares, che ha respinto goffamente la palla in piena area servendola direttamente sui piedi di Pjaca. Per l’ex bianconero non poteva esserci regalo migliore per segnare quel primo gol in maglia, negato mercoledì scorso da un gran intervento del sampdoriano Audero. Il 2-0 è nato invece da calcio d’angolo, con la difesa Spal rea di lasciare Milenkovic, a cui era stato annullato in precedenza un gol per netto fuorigioco, libero di staccare in piena area e spedire di testa in fondo alla rete. A quel punto la partita è diventata a senso unico, i padroni di casa hanno gestito il match come fosse un’amichevole sperimentando e offrendo un gioco pulito e divertente. La ciliegina sulla torta è giunta nella ripresa con la terza marcatura, costruita e concretizzata da Chiesa dopo il mancato tentativo a rete di Pjaca.

Fiorentina promossa a pieno voti quest’oggi in attesa della dura sfida di martedì sera contro l’Inter di Luciano Spalletti. Veretout si sta pian piano calando nel ruolo di play basso e anima del centrocampo gigliato e la sua prestazione è stata ampiamente sottolineata dal tecnico viola. Il francese sta mettendo a disposizione tutta la sua esperienza, lotta su ogni pallone e prova a creare spunti anche se i suoi non sono i piedi da Borja Valero; c’è pero fiducia, Veretout può crescere e alzare il suo raggio d’azione, perché questa squadra ha bisogno di sfondare per vie centrali ed evitare di essere troppo dipendente da Chiesa, dalle sue creazioni e dalle sue conversioni verso il centro.

Incuriosisce l’attacco viola dove Pioli si è divertito a far smarrire le idee alla difesa estense, invertendo il proprio tridente e muovendolo come uno scacchista che gioca un arrocco. Pjaca trova il gol e inizia a sincronizzarsi con la squadra, Gerson invece ha proposto un baricentro molto alto trovandosi spesso quasi da seconda punta al fianco di Simeone. Nella ripresa intanto Pioli ha fatto giocare il giovane terzino Hancko al posto di Biraghi, ammonito. Il numero 16 si è messo in luce subito con un tacco delizioso a smarcare Chiesa, poi nei minuti successivi non ha fatto per nulla sentire il fattore emotivo e si è mosso molto bene sulla corsia sinistra con grandi cavalcate. Una valida alternativa nello scacchiere di mister Pioli, ma soprattutto un elemento su cui si può lavorare con spunti importanti per il futuro, anche se lo stesso tecnico frena gli animi su una staffetta con Biraghi: “Hancko è entrato molto bene. Mi ricorda Milenkovic, non si lamenta mai e si allena nel modo più corretto”.

Pioli a fine partita ha dichiarato: “Rischiamo di più quando ci abbassiamo”. Una frase in cui viene facile subito il confronto con la gara con il Chievo. Dopo il primo gol la squadra accusò una ventina di minuti di calo con conseguente ritorno clivense che per fortuna non si è tramutato in pareggio. Stavolta la Fiorentina ha tenuto alta la pressione e non ha mai mollato la cattiveria neanche dopo il terzo gol.