Lazio e Milan, l’Europa League inizia con il turnover. E l’obbligo di non sbagliare
Terminata la prima giornata di Champions League, la testa può essere già rivolta all’esordio delle 64 partecipanti all’Europa League 2018/2019, dando il via alla caccia alla coppa vinta dall’Atletico Madrid lo scorso maggio. E così inizia anche una nuova avventura europea per Lazio e Milan, reduci dalla buona esperienza dello scorso anno e terminata in entrambi casi con qualche rimpianto. Perché le rispettive eliminazioni contro Salisburgo e Arsenal hanno lasciato l’amarezza tipica di chi sapeva che senza alcuni dettagli a sfavore, ma decisivi si sarebbe potuto sognare in grande. Ma il primo turno si apre per entrambe le compagini all’insegna del turnover per non perdere sin da subito troppe energie, considerate le avversarie che le attenderanno: l’Apollon Limassol per i biancocelesti e il Dudelange per i ragazzi di Gattuso. Certo, l’obiettivo è quasi obbligato: vincere per non complicare sin da subito il percorso europeo.
Discorso che vale soprattutto per Inzaghi e i suoi, visto che i ciprioti sono nettamente l’anello debole di un girone tutt’altro che agevole data la presenza di Olympique Marsiglia ed Eintracht Francoforte. I biancocelesti dovrebbero affidarsi a un numero minimo e indispensabile di titolari, da Acerbi a Milinković-Savić e Luis Alberto, per lasciare spazio anche a qualche esordio: Proto tra i pali e Durmisi in primis. D’altro canto, sono proprio queste sfide la grande occasione per le attuali riserve per mettersi in mostra e sperare in un futuro posto tra i titolari, nonostante il discreto inizio di campionato dei “big” per il momento chiuda le porte a possibili cambi. Attenzione però, perché all’Olimpico arriva un Apollon Limassol che si è conquistato una grande qualificazione alla fase a gironi partendo sin dal primo turno di qualificazione ed eliminando persino squadre di buona esperienza come il Basilea. E quest’anno, i ciprioti potranno contare su un pizzico d’esperienza in più, dopo aver concluso all’ultimo posto, ma con tre, dignitosi punti nel girone che prevedeva squadre del calibro di Atalanta, Olympique Lione ed Everton.
Ancora più semplice dovrebbe essere la trasferta del Milan in Lussemburgo. Per il piccolo Dudelange sarà più una giornata di festa, il “premio” per la prima, storica qualificazione alla fase a gironi di una squadra composta solo in parte da professionisti, per di più costretti a giocare nel principale stadio del Paese, visto che lo Jos Nosbaum è troppo piccolo e inadatto per ricevere la licenza UEFA. Ma per Gattuso e i suoi sarà soprattutto la prima occasione per sperimentare qualche seconda linea, lanciando dal 1′ diversi arrivi di mercato come Reina, Caldara, Bakayoko e Castillejo. Oggi riserve, ma che un domani potrebbero iniziare a mettere in difficoltà il proprio allenatore nelle scelte in campionato. Il tecnico calabrese ha chiesto umiltà, pur con la consapevolezza che in molti tenteranno di fare bella figura, candidandosi per un posto da titolari anche nelle prossime gare. E, tutto sommato, un esordio morbido tornerà utile per provare sul campo nuove geometrie, in attesa delle sfide più impegnative contro Olympiakos e Betis Siviglia. Il girone resta tutt’altro che impossibile per i rossoneri, ma Gattuso non si fida: contro il Dudelange serviranno punti e una buona prestazione per confermarsi subito come i candidati principali per il primato nel girone.