Sembrava una serata storta, la solita, da aggiungere a quelle di quest’inizio di stagione. 85 minuti senza quasi mai tirare in porta e con un gol sotto a causa dell’ennesima papera di Handanovič , tanta stanchezza e con il miglior centravanti della rosa spento, quasi inesistente fino a quel momento. E invece proprio da un pallone quasi innocuo di Asamoah dalla sinistra, ecco che quel bomber da più di 100 gol in Serie A si ricorda che si tratta di una serata troppo speciale per non entrare mai in scena e decide di regalare quello che probabilmente è uno dei gol più belli della sua carriera in una delle serate più importanti della sua carriera.
Mauro Icardi è fatto così prendere o lasciare, l’Inter ha deciso per la prima opzione e nonostante lo spettacolo tardi ad arrivare arrivano i gol, quelli pesanti, quelli che sono l’essenza del calcio, capaci di far esplodere uno stadio riempito da 70.000 tifosi. Un destro al volo imparabile per Vorm e che stende il Tottenham chiuso come un pugile all’angolo, nella speranza che l’avversario non scagli il colpo di grazia nel suo miglior momento. Ma alla fine ogni tanto il colpo di grazia arriva, e a darlo il fato vuole che sia ancora lui, Matías Vecino, colui che quattro mesi fa aveva permesso a quel pugile di salire in quel ring, il più importante, il più prestigioso. Con il boato dello stadio al 92′, Spalletti avrà dimenticato in un lampo i tanti problemi, per cui si dovrà comunque lavorare in futuro, Handanovič avrà dimenticato per un attimo di aver ancora una volta sulla coscienza la partita, i tifosi avranno dimenticato che fino ad un attimo prima la colonna sonora di San Siro erano i fischi e non quel boato assordante che sa tanto di liberazione.
Festa grande a Milano ed è giusto così, perché serate come questa mancavano da quasi 7 anni, perché emozioni come queste mancavano da altrettanto tempo, perché stasera l’Inter è davvero tornata a riveder le stelle. Per i problemi ci sarà il giusto tempo da dedicare in futuro ma sull’onda dell’entusiasmo, perché se c’è una caratteristica che l’Inter non ha mai perso in questi anni è quella di essere imprevedibile e tanto pazza…