Home » Tutti i problemi dell’Inter alla deriva

L’Inter perde a causa di un gol straordinario del subentrante Federico Dimarco la partita casalinga con il Parma. E già descritta così la situazione interista sembra difficile, vediamo se approfondendo riusciamo a trovare motivi di ottimismo in vista dei prossima impegni.

Tra tiri sbagliati, ritmo sotto le scarpe e qualche prestazione individuale deficitaria, l’Inter vista a San Siro non sembra avere le carte in regola per condurre un campionato di testa, figuriamoci fare bella figura in una Champions League che già la vede impegnata martedì contro il Tottenham.

Alcuni concetti però sono spiegabili con tare momentanee, che andremo a vedere di seguito.
Come prima cosa, fisicamente l’Inter risente di una forma fisica approssimativa, probabilmente dettata da carichi di lavoro importanti in pre-stagione. Basta osservare la linea difensiva: i centrali soffrono l’uno contro uno (come con Gervinho nel primo tempo) e perdono l’uomo su lancio lungo con continuità. Manca il cambio di passo ai terzini in uno scenario che paradossalmente vede Nainggolan, Brozovic e Perisic (allenati poco in estate per ragioni diverse) come i più performanti. La sostituzione di Candreva al 60esimo – buona partita la sua – la dice lunga.

In secondo luogo esistono problemi tattici evidenti. Nel primo tempo Keita Balde ha fatto da falso nueve aprendosi bene sulla destra ma l’Inter non ha portato mai un centrocampista in sovrapposizione o negli spazi per sfruttare questa situazione. Nel secondo non meglio con Icardi: triplicato, ha lasciato la sua Inter ad arroccarsi su di lui, attendendo l’esito favorevole di un uno contro uno a dettare la possibilità di gol per i nerazzurri.
Pericolosi per il Parma solo grazie alle scorribande di Nainggolan o Perisic, hanno visto i primi 20 minuti del secondo tempo passare senza gol o grosse emozioni nonostante il dominio sulla partita e il Parma chiuso e inerme.

La forma tornerà, e Luciano Spalletti sa che l’Inter non sta giocando bene. Non tutto è perduto quindi (e ci mancherebbe, a settembre) anche se la classifica in campionato parla di seconda colonna piena.
Arriva il Tottenham a San Siro, formazione di primissima fascia in barba al ranking UEFA che la vede in seconda e a un inizio di Premier complicatissimo. Se Pochettino ha visto la partita con il Parma sa che può, anzi deve, vincere a Milano; ipotizziamo quindi degli Spurs d’attacco. Chissà che questa Inter, infranta sul frangiflutti del campionato italiano, non si trovi meglio quando arrembata.

È quello che sperano gli 80mila del Giuseppe Meazza. Speravano in realtà che l’inizio morbido di serie A regalasse al Tottenham un’Inter battagliera. Non potrà essere altro che una squadra timorosa, aggrappata alla qualità dei suoi interpreti. Per il momento questa è l’Inter, peccato sia già il momento più importante della stagione.