Due giorni fa, il Presidente della Juventus Andrea Agnelli, nella sua veste di numero uno dell’ECA, l’associazione delle squadre europee, ha annunciato che dalla stagione 2021-2022, l’UEFA dovrebbe avviare una terza competizione continentale che affiancherebbe la Champions League e l’Europa League. E le indiscrezioni vorrebbero che questa novità non sia altro che un ritorno, quello della Coppa delle Coppe.
Un torneo praticamente sconosciuto ai cosiddetti Millennials ma che ha rappresentato una pietra miliare del calcio europeo. Un trofeo che si chiamava così semplicemente perché a contenderselo erano le compagini che nella stagione precedente si erano aggiudicate le rispettive Coppe Nazionali. Un elenco al quale si aggiungeva la detentrice del titolo che rimetteva in palio quanto vinto l’anno precedente. Si giocava al giovedì, senza gironi e artifici simili. Subito dal primo turno partite a eliminazione diretta andata e ritorno, partendo dai sedicesimi fino a giungere alla finale secca in campo neutro. Una competizione dove le italiane si sono fatte ben valere. 2 successi per il Milan nel 1968 e nel 1973, poi la Fiorentina che si aggiudicò la primissima edizione nel 1961, la Juventus nel 1984, la Sampdoria nel 1990, il Parma nel 1993 (con i ducali che sfiorarono il bis l’anno dopo, cedendo all’Arsenal in finale) e la Lazio nel 1999. Poi, altre avventure positivamente ricordate. Come non citare l’avventura dell’Atalanta che nella stagione 1987/1988 – da compagine di Serie B (poté partecipare poiché nella stagione precedente era stata finalista di Coppa Italia, perdendo contro il Napoli che però, vincendo il campionato, era destinato alla Coppa dei Campioni) – giunse in semifinale (ancora oggi record europeo per una squadra non partecipante al massimo campionato nazionale nelle Coppe Europee) cedendo solo al Malines poi vincitore Oppure il Vicenza che esattamente dieci anni dopo copiò pari pari il cammino dei bergamaschi, arrendendosi in semifinale al Chelsea futuro trionfatore.
Insomma, un romanzo affascinante, quello della Coppa delle Coppe, che ha diverse pagine colorate del tricolore italiano. Tra le quali, l’ultima, quella della Lazio. Dopo il successo dei biancocelesti nel 1999, infatti, il torneo venne inglobato dalla Coppa UEFA, ora diventata Europa League. Però, a questo punto – come diceva qualcuno – la domanda sorge spontanea. Se dovesse essere ripristinata in toto, teoricamente è anche diritto di chi l’ha vinta per l’ultima volta difendere il titolo. Quindi, non ci stupiremmo se la Lazio volesse, seppur a 22 anni di distanza, esercitare il suo diritto di difesa del trofeo. E avrebbe – a nostro modo di vedere – pienamente ragione se volesse farlo.