Il Catania ci ha provato fino alla fine, unico club tra i possibili “ripescabili”, a ricorrere anche al TFN (Tribunale Federale Nazionale). Il verdetto non è arrivato e ogni decisione è slittata al 28 settembre quando ormai sarà troppo tardi per modificare il format o pensare di essere ripescati. Un po’ come avvenuto per i palloni buttati in campo in Frosinone-Palermo: si crea il precedente (il responso che da ragione ai siciliani è solo di qualche giorno fa), qualcuno potrà avvalersene in futuro ma allo stato attuale non modifica nulla.
Disdicevole, assurdo e deplorevole gli aggettivi più utilizzati dalle società che hanno sperato nel ripescaggio in B: oltre al Catania, Ternana, Siena, Novara e Pro Vercelli si sono espresse senza mezzi termini e, in particolare, le piemontesi avevano già annunciato un nuovo ricorso al TFN stesso. Così, slitta anche la possibilità di ricorrere eventualmente alla Corte Federale d’Appello: la “torre di Babele” composta dalla Federazione e dalle Leghe che alla stessa Federazione appartengono ha generato un mostro dalle molteplici teste, fiera crudele e diversa e gran vermo tanto per dirla alla Dante.
In effetti, regolamento alla mano, come potremmo dare torto alle protagoniste di questa surreale estate? Ma senza la certezza del rispetto delle regole scritte, come si può credere ancora in un sistema che fa e disfà a proprio piacimento in base agli interessi di alcuni club rispetto ad altri.
Ogni città che ha inseguito la B attraverso la giustizia ha un’anima, una identità, una passione senza confini. Per esempio, alle pendici dell’Etna si urla: “Noi siamo il Calcio Catania“, una frase che racchiude tutto il proprio orgoglio; la situazione non muta da Terni a Siena, da Vercelli a Novara e Chiavari. Adesso, però, conclusa l’estate, che definiremmo “dei lunghi coltelli“, più estenuante degli ultimi anni, bisogna fare i conti con ciò che è stato e reagire immediatamente.
Il campionato inizierà già la settimana prossima e le squadre devono farsi trovare pronte perché non sarà facile. I presupposti affinché il Catania faccia bene ci sono tutti: le sfide agostane di Coppa Italia fanno ben sperare, soprattutto il successo di Foggia, seppure con i pugliesi alquanto rimaneggiati, e quello in casa contro l’Hellas Verona rendono giustizia (finalmente) della bontà del progetto tecnico messo in piedi dal club e da Andrea Sottil.
Non sarà facile dicevamo perché contiamo almeno quattro o cinque avversarie di tutto rispetto: in primis, il Catanzaro ha affidato la guida a un tecnico esperto come Gaetano Auteri; il suo 3-4-3 è il marchio che lo contraddistingue e gli uomini adatti a fare sognare i calabresi. Difesa esperta con i vari Figliomeni, Signorini e Celiento; centrocampo affidabile con Onescu, van Ransbeeck, la scommessa Iuliano e la potenziale definitiva esplosione di due motorini come Zanini e Maita; infine, un attacco fantasioso con Statella e Giannone e pragmatico con D’Ursi e Fischnaller. In secundis (non perché la riteniamo più debole), la Casertana sarà una delle grandi protagoniste: gli arrivi di Mancino, Pasqualoni, Vacca e Floro Flores, tra gli altri, pongono i campani come una delle favorite alla vittoria finale.
Poi, ci sono le outsider e l’exploit del Cosenza nella stagione passata alimenta i sogni, per esempio, della Sicula Leonzio. Affidata a un allenatore caparbio e preparato come l’ex Siracusa Paolo Bianco si è mossa molto bene sul mercato degli svincolati e dei prestiti, sfoltendo l’organico e rinforzandosi con gente di comprovata esperienza come Laezza, Sainz-Maza, gli ex Catania Ripa e Rossetti (attualmente capocannoniere della Coppa Italia maggiore) e, ciliegina sulla torta l’ex Hellas Verona Juanito Gómez. C’è anche la Reggina ad avere rinfoltito l’organico con grande oculatezza e visione: calciatori come Navas, Salandria, Ungaro, Zivkov, Seminara, Vidovsek, Viola, Petermann, D’Agostino, Tassi, Solini e Zibert garantiscono a Cevoli una rosa da paura. Ci sarebbe la Viterbese, ma come è già noto ha chiesto il cambio di raggruppamento e ne sapremo di più fra qualche giorno.
Nel Girone A Novara, Pro Vercelli, Robur Siena e Virtus Entella si daranno battaglia e dovranno fare i conti con Juventus U23 e, secondo noi, la Carrarese. Nemmeno nel B esiste una favorita netta: a Vicenza il grande entusiasmo dopo la fusione col Bassano può fare la differenza su Pordenone, Feralpisalò, Sambenedettese e Triestina.
Saranno raggruppamenti particolarmente combattuti, con organici di assoluto valore e, come sempre, in Serie C conteranno cuore, grinta, determinazione e nervi saldi.