In qualche modo, sono in alta alla classifica. Tutte e due. Zebre e Benetton Treviso si preparano ad approcciarsi alla seconda giornata del Pro 14 di rugby col vento in poppa, grazie alle vittoria della prima giornata. L’Italia, ahinoi, è abituata a perdere e le vertigini possono venire in un attimo, ma c’è da ben sperare per il proseguo di questa stagione.
È un torneo competitivo, si sapeva già. Ne abbiamo raccontato, in sede di presentazione, storia e tradizioni. Cambi di formula, allargamenti a nuove nazioni via via e tutto il resto.
Da quando siamo entrati, con due nostre rappresentanti (Benetton e le Zebre subentrate agli Aironi), non è andata esattamente bene. Ma sarà che il 2018 è stato un anno discreto, sarà che l’estate ha portato buone nuove in sede di rugbymercato, sarà questo inizio… ci crediamo.
E dobbiamo crederci, sia messo agli atti. Lo dobbiamo fare perché essere competitivi a livello di club – parlo di Pro 14 ma il discorso si dovrebbe estendere anche a Champions e Challenge Cup – è decisivo in vista del rugby internazionale. Di un’Italia che fatica a tornare (o a diventare finalmente) competitiva. Se il tour in Giappone s’è concluso senza infamia e senza lode (al pesante 34-17 di gara 1 è seguito il successo 22-25), l’Italia di Conor O’Shea guarda soprattutto ai miglioramenti dei giocatori impegnati nel massimo campionato per franchigie italiane, scozzesi, gallesi, irlandesi e sudafricane. Lo fa sia per una questione di crescita individuale (gioco ad alti livelli, sfido avversari di alti livello, mi abituo a una certa intensità) che per un discorso di gioco di squadra, amalgama, alchimie e coerenza.
Venendo al dato del campo, allora, il XV del Nord Est e quello con base a Parma hanno portato a casa quasi l’intero bottino nel round 1. Allo Stadio Sergio Lanfranchi sono arrivati i Southern Kings, club sudafricano che proviene dalla Provincia del Capo Orientale (Eastern Cape), per la precisione a Port Elizabeth. Una dimensione, quella intercontinentale, che stupisce meno dell’anno scorso – passato l’effetto novità – ma non manca di impressionare. Dalla fondazione nel 2009 i Kings, estromessi dal Super Rugby nell’aprile 2017 su decisione di SANZAAR (South Africa New Zealand Australia and Argentina Rugby), hanno disputato 5 stagioni nel massimo torneo dell’emisfero sud, per poi spostarsi subito dopo in una delle manifestazioni d’élite di quello settentrionale.
In cronaca, già autoritario il +10 bianconero all’intervallo. Frutto dell’indisciplina della squadra in trasferta ma anche della concretezza del XV di coach Michael Bradley, alla quarta vittoria consecutiva se si tiene conto della coda del 2017-2018. Nella ripresa, iniziata da situazione di 17-10, è arrivata poi la ciliegina sulla torta dei punti di bonus (32-16), con un assist in vista dell’ostico impegno al Galway Sportsgrounds di Galway (Irlanda) contro il Connacht.
Ma purtroppo s’è trattato di una gioia soltanto a metà. Il padovano Matteo Minozzi, estremo della Nazionale, ha dovuto lasciare il campo al 18′, a causa di un infortunio i cui accertamenti hanno riscontrato una lesione del legamento crociato anteriore, del legamento collaterale esterno e del tendine del muscolo popliteo.
Al Rodney Parade (Newport, Galles), solido successo in trasferta per il Benetton, che si è imposto 17–21 sui locali Dragons. Del veterano Alessandro Zanni, oltre 100 caps in azzurro dal 2005 in poi, la doppia marcatura capace di spaccare la partita, assieme a quella di Abraham “Braam” Steyn, altro nazionale tricolore. Se i punti raccolti sono stati 4 e non 5, restano la grande performance, il successo oltremanica e la voglia adesso di accogliere i Cardiff Blues col coltello tra i denti a Monigo.
Operato il pilone Federico Zani, a causa del distacco del tendine del bicipite del braccio destro.
Prossimi impegni
Connacht-Zebre (sabato 8 settembre, ore 18:15)
Benetton-Cardiff Blues (sabato 8 settembre 2018, ore 20:35)