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Le fasce della discordia. L’inutile pignoleria della Lega Serie A

“Il Capitano, in ciascuna delle gare delle competizioni organizzate dalla Lega, deve portare, quale segno distintivo, esclusivamente una fascia fornita dalla stessa Lega. La Lega si riserva la facoltà, in occasione di eventi speciali, di proporre la realizzazione di fasce da capitano celebrative”.

Il famigerato articolo 11 – comma 1 e 2 – del regolamento delle divise da gioco è ormai sulla bocca di tutti. Ed è alquanto esplicito nell’indicare “fuorilegge” le fasce personalizzate, che almeno fino alla scorsa stagione potevano campeggiare sulle braccia dei capitani. La nuova norma è parsa subito controversa, eccessiva, inutile. Il tifoso medio non si capacita del perché la Lega Serie A abbia voluto regolamentare questo aspetto, visto che problemi di sorta non ce ne erano mai stati. È una pignoleria della quale si poteva fare a meno, e su questo non credo ci siano grossi dubbi.

Il problema della fascia standardizzata è stato probabilmente sottovalutato, anche perché molti calciatori sono affettivamente legati a quel pezzo di stoffa. E occorreva chiedergli un parere, prima di prendere una decisione così drastica. Invece la volontà della Lega di andare avanti per la sua strada, come un carro armato davanti al quale tutti si devono fermare, si è rivelata un vero e proprio autogol. Quasi tutti i capitani si sono piegati a questa volontà piombata dall’alto: solo Gómez, De Rossi e Pezzella, anche se per motivi differenti, “si sono ribellati” e hanno continuato a indossare la loro solita fascia. In particolare il difensore viola, che al braccio porta quella del defunto compagno Astori, ha già manifestato la volontà sua e della squadra di sottrarsi a questa imposizione, anche pagando ogni settimana l’eventuale multa.

Anche il secondo comma, che vorrebbe essere più elastico, visto che introduce una sorta di eccezione alla regola, è in realtà demandato alla volontà della Lega. E comunque non risolve il problema del coinvolgimento. Qualora ci fosse un evento particolare, di qualunque tipo, sarà la Lega stessa a proporre la realizzazione di fasce celebrative, sottolineando ancora una volta che i singoli giocatori non avranno voce in capitolo. Che la situazione sia sfuggita di mano, e che sia difficile metterci una pezza a campionato in corso, è evidente. Tutte le eventuali soluzioni – per esempio si parlava di imporre la fascia di Astori a tutti i capitani – sono solo tristi tentativi per ricucire uno strappo che sembra ormai troppo grande. Palliativi che non riusciranno a ricomporre la situazione. Bastava un po’ di buon senso e invece, come spesso accade, ha vinto l’inutile pignoleria.