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Pallavolo, al via la rassegna iridata. L’Italia vuole tornare sul podio

Fine ottobre del 1990. Lungo lo stivale permane il rimpianto per aver fallito i mondiali di calcio casalinghi, l’estate è finita da tempo e la vita nelle città italiane si è lasciata da tempo il fascino di un’“estate italiana”. In quei giorni però l’interesse degli sportivi italiani con i loro ingombranti televisori, ben lontani dalle linee slim delle attuali smart tv, si spostava in Brasile per l’edizione numero dodici dei mondiali di pallavolo. Si stava assistendo alla nascita della generazione di fenomeni del volley italiano. Zorzi, Lucchetta, Fefè De Giorgi, Bernardi (l’attuale allenatore di Perugia campione d’Italia) e tutti gli altri sotto l’attenta guida del CT Julio Velasco prima ammutolivano il Brasile davanti al pubblico verdeoro del Maracanazinho, poi raggiungevano lo storico trionfo iridato contro Cuba. In realtà la striscia vincente di quella formidabile squadra iniziò nel 1989 con l’Europeo, però fu proprio quel titolo mondiale in Sudamerica a far conoscere a un pubblico più ampio questi campioni. Un dominio azzurro che ci rese orgogliosi di essere italiani in uno sport che aveva il fulcro nell’Emilia Romagna (Panini Modena, Maxicono Parma e Messaggero Ravenna nomi indimenticabili). Un’imbattibilità che conobbe un solo unico dispiacere: la mancanza di un oro olimpico in bacheca.

Passiamo ai giorni nostri. L’Italia e la Bulgaria si preparano a ospitare i mondiali maschili, per la prima volta divisi nell’organizzazione tra due nazioni. 24 squadre al via, nove città interessate e una sola rappresentativa che il 30 settembre, a Torino, potrà godere del diritto di salire sul trono mondiale. Il sipario si alzerà domenica sera nella prestigiosa cornice del Foro Italico di Roma; per il match d’apertura si giocherà all’aperto, tempo permettendo, riprendendo le origini di questa disciplina quando non si conoscevano campi all’aperto e il termine indoor. L’Italia manca dal 1998 dal podio: quell’anno vinse l’ultimo dei tre mondiali di fila. Nel 2010 sempre in Italia ci andammo vicini chiudendo solo al quarto posto, ma ora si vuole migliorare spinti dall’entusiasmo del pubblico di casa.

L’Italia del CT Gianlorenzo Blengini confida su Juantorena e soprattutto sullo zar Zaytsev che agli ultimi Europei fu escluso per via delle scarpe in una vicenda, che provocò una profonda spaccatura tra i tifosi pro giocatore e quelli che difendevano la posizione della Federazione. Nella neonata Nations League, l’erede della vecchia World League, gli azzurri hanno alternato ottime prestazioni a incredibili amnesie fallendo la fase finale; di certo non un biglietto da visita, serve maggiore continuità perché la pressione della nostra squadra sarà maggiore in questa manifestazione. Gli azzurri esordiranno a Roma contro il Giappone, poi si trasferiranno a Firenze per le altre partite del girone tra cui la delicata sfida rivincita con il Belgio. Le avversarie sono la Russia, il Brasile e gli Stati Uniti, ma un occhio di riguardo anche per Polonia e Francia. Un evento da seguire e da vivere con interesse e con la speranza di far avvicinare sempre più giovani a questa disciplina. La creazione della Superlega italiana ha dato solidità alle società italiane, siamo un paese che esporta tecnici sia in ambito maschile che femminile; questa che si appresta a iniziare è l’occasione giusta per dire la nostra e riprenderci un piazzamento tra le grandi.