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Vuelta a España 2018 – Ci sono tre colombiani e un inglese…

La prima settimana della Vuelta a España 2018 se ne è andata e finalmente possiamo avere un quadro chiaro della situazione riguardante i pretendenti alla Maglia Rossa di Madrid, dato che alla partenza da Malaga erano almeno una quindicina i possibili vincitori pronosticati dagli addetti ai lavori.

Le prime salite e – soprattutto – l’ascesa di domenica a La Covatilla ha schiarito le idee di tutti. Facendo capire che ci sono tre colombiani e un inglese. Sembra l’inizio di una barzelletta, ma è solamente uno stringato quanto diretto riassunto dei quattro atleti che hanno dimostrato qualcosa in più degli altri quando la strada comincia a salire con pendenze piuttosto rilevanti sotto le ruote. Tre colombiani, dicevamo. In rigoroso ordine alfabetico: Miguel Ángel López (Astana), Nairo Quintana (Movistar) e Rigoberto Uran (EF – Drapac). Sulle dure rampe de La Covatilla sono stati proprio i tre escarabajos (in italiano scarafaggi, il nomignolo da sempre rappresentativo dei corridori colombiani in gruppo) a sembrare più in palla. Quintana ha acceso le micce, López e Uran gli sono andati dietro agevolmente, dando il là a un “triello” tutto giallorossoblu che potrebbe infiammare questa Vuelta.

A pochi secondi da questo terzetto, per la precisione 9, è giunto l’inglese Simon Yates. Un distacco che gli ha comunque consentito di vestire per un secondo su Alejandro Valverde la Maglia Rossa di leader della generale. Ecco, il suddito della Regina Elisabetta II della Mitchelton-Scott è molto probabilmente l’unico che potrebbe dar fastidio ai “magnifici tre”. Ma su di lui pesano due incognite: la squadra che è nettamente inferiore a quella dei suoi rivali (a meno che il gemello Adam ritrovi all’improvviso il colpo di pedale giusto) e soprattutto le scorie psicologiche della terribile crisi sul Colle delle Finestre che lo scorso maggio gli portò via un Giro d’Italia che pareva essere già suo.

Attenzione, però. La classifica è ancora corta e le sorprese possono ancora esserci. Occhio al duo della Lotto NL – Jumbo formato da Bennett e da Kruijswijk, da Ion Izagirre della Bahrain-Merida e, perché no, dal nostro Fabio Aru. Il sardo, è vero, ha perso 40″ dai migliori ma è sembrato essere in crescita. E ricordiamolo, si trova a 1’08” da Yates, quindi un distacco tutt’altro che incolmabile. E il già citato Valverde? Sì, sta a un secondo da Yates e ha già vinto due tappe. Ma l’impressione che ha dato ieri sulle salite lunghe non è stata certo delle migliori. L’ipotesi più accreditata è che l’Embatido possa fungere da gregario di lusso per Quintana e allenare la gamba a quello che è il suo vero, grande obiettivo, il Mondiale di Innsbruck del prossimo 30 settembre.