Zero gol dopo tre giornate di campionato, la pausa delle nazionali, Cristiano costato un occhio della testa, maglie comprate a gogo, entusiasmo, la Grecia, il Portogallo che non lo chiama, Allegri contento per questo e per il primato – scontato, sì – in classifica. Il giorno dell’ufficialità di #CR7 alla Juventus, alzi la mano chi credeva che un tale fenomeno faticasse così tanto a carburare qui da noi. Abbiamo bistrattato per anni il nostro campionato, ritenendolo inferiore a quello inglese e a quello spagnolo, e magari considerando vendibilità e spettacolarità (= stadi e merchandising) è perfino vero, però: in termini di competitività, signori, scansatevi. E questo, a prescindere da Ronaldo che non segna.
Torniamoci, sull’argomento. Ronaldo, in tre partite, ha tirato in porta tantissime volte: 23, trovando dinanzi a sé prima un Sorrentino mostruoso, poi Strakosha, infine Sepe. Porta centrata: parecchie volte. Gol: neanche uno. Ok, già successo in passato che ci fosse carenza di gol nelle sue prime partite, ma il problema, per CR7, è che qui in Italia purtroppo in pochi sanno aspettare. Diciamolo senza peli sulla lingua: in quanti stanno gongolando che il portoghese sia a secco? In quanti, al bar, entrando con RayBan e spritz, appoggiando il gomito al bancone, sussurrano “io ve l’avevo detto, questo in Italia non segnerà 10 gol”? Roba da italiani, roba da appassionati veraci di calcio. Tutti allenatori, e in fondo è anche bello che sia così. Italiani, siamo tutti belli così. Però.
Sì, c’è un però.
Questo essere tutti allenatori in poltrona, allontana dalla realtà. Entrare al bar dello sport, e sogghignare per il liscio di Ronaldo a porta vuota, rende la propria giornata di uno 0,1 più esaltante, ma non intacca né diminuisce minimamente il blasone, la classe, l’importanza di CR7. Alla Juve, e nel calcio mondiale. L’opinione è sacra, le proprie idee sono sacrosante, ognuno ha il diritto di parola. A volte, però, si scade in un’esagerazione vuota a perdere. Qui nessuno osanna Ronaldo, e nessuno tifa Juventus: potremmo dire lo stesso per Ancelotti. Dopo lo 0-3 di Marassi, c’è chi lo sta mettendo in discussione, rimpiangendo Sarri. Rendiamoci conto. Apriamo gli occhi. Guardiamo al futuro, ricordandoci del passato. Allenatori da poltrona ok, spritz e RayBan pure, ma la realtà è sempre un’altra cosa.