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Le “7 marce”, Gp Italia – Mercedes più scaltra, Ferrari più ingenua

Gran Premio d’Italia, lo spettacolo di Monza, il fine settimana più bello in assoluto del Mondiale di Formula 1, questo 14/esimo del 2018. Manca però ancora un giro da percorrere. E tocca alla nostra monoposto col cambio vintage ma versatile a “7 marce” compierlo.

Viaggia in 7/a marcia, la Mercedes – Monza, casa Ferrari, doppietta delle Rosse in qualifica. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per abbattersi e lasciare campo libero agli avversari. Invece, un capolavoro di tattica dal muretto per gli uomini di Toto Wolff con la finta dei meccanici che entrano ed escono dai box e con Bottas lasciato in pista a lungo per bloccare Räikkönen al momento opportuno e favorire il ritorno di Hamilton. Insomma, scaltrezza, audacia e un pizzico di fortuna. Il Mondiale è ancora aperto e ieri la Casa di Stoccarda ha dimostrato che non ha alcuna intenzione di abdicare.

Viaggia in 6/a marcia, Lewis Hamilton – Come sopra. Ingenui chi crede che l’inglese abbia accarezzato solo per un secondo l’idea di aver mollato la possibilità di vincere a Monza. Mette la giusta pressione a Vettel in partenza che fa tutto da solo, sfrutta pienamente la grande tattica Mercedes e ringrazia il blistering sulle gomme di Räikkönen. Ora il vantaggio su Vettel è di 30 punti. Nulla, per carità, è ancora deciso. Ma un’ipoteca morale sul Mondiale sembra essere stata messa.

Viaggia in 5/a marcia, Kimi Räikkönen – Una gara che sembra ripercorrere l’andamento della sua carriera degli ultimi anni. Vale a dire, se sul momento favorevole può accadere qualcosa che gli mette i bastoni tra le ruote, state pure certi che accadrà. A Monza, questo qualcosa porta il nome del blistering che ha rovinato le gomme soft della sua Ferrari e ha praticamente cancellato le sue velleità di tornare a quel successo che manca dall’Australia 2013. Certo, è arrivato il 100/esimo podio ma è una ben magra consolazione.

Viaggia in 4/a marcia, Williams e Force India – La scuderia di Grove, sfruttando il propulsore Mercedes, si giocava gran parte del punteggio finale nella classifica costruttori a Monza. Missione quasi riuscita, dato che il solo Stroll strappa punti con Sirotkin che resta fermo a quota 0 e che le premesse della vigilia – entrambe le vetture che avevano superato il taglio della Q3 – erano più positive. Continua il riscatto della Force India, alla seconda gara sotto la bandiera inglese. Pérez e Ocon entrambi a punti e piange il cuore vedere uno di questi due appiedati a Singapore. Motivo? Il loro nuovo “capo” è Lawrence Stroll, padre di Lance, che dovrebbe correre dalla prossima gara sotto l’ala protettiva di papà. Cosa volete farci, le raccomandazioni esistono a tutti i livelli. Anche in Formula 1.

Viaggia in 3/a marcia, Daniel Ricciardo – Pare essersi già rassegnato a un divorzio burrascoso con la Red Bull. Ed è un peccato, per tutto quello di buono che è riuscito a fare con la scuderia austriaca in questi anni. Ma quando un’azienda si occupa in generale di materiale di rapida consumazione, evidentemente ragionare in maniera ‘”usa e getta” è qualcosa di normale.

Viaggia in 2/a marcia, Max Verstappen – Oramai abbiamo perso il conto degli episodi, dei richiami e delle punizioni che coinvolgono l’olandese della Red Bull per condotta scorretta. Il talento c’è, la testa ancora no. Max, vuoi essere ricordato come il Balotelli/Cassano della Formula 1?

Viaggiano in 1/a marcia, Vettel e la Ferrari – Purtroppo, la grande qualifica di sabato è risultata solo illusoria. Vettel deve capire che le gare non terminano alla prima curva, gli strateghi della Ferrari devono cercare di essere meno impulsivi. Gli uomini del muretto della scuderia di Maranello sono cascati come topolini nella trappola disegnata dai meccanici Mercedes, cosa che se l’avesse vista il Drake…Meno male che vi sono ancora 7 gare e il discorso Mondiale è ancora aperto.