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Fiorentina, due settimane per prepararsi a un calendario di fuoco

Sei punti in due partite e l’entusiasmo della folla fiorentina. L’estate della tifoseria gigliata si conclude in maniera estasiante grazie a una squadra in grado in pochi giorni di ricompattare l’ambiente. Eppure non bisogna farsi ingannare troppo dal risultato maturato sul campo, perché questa Fiorentina non è di certo l’AntiJuve – nessuno l’ha mai considerata tale – e al tempo stesso presenta ancora punti su cui si rende necessario lavorare. Al ritorno dalla sosta nazionali la squadra di Stefano Pioli è attesa da un calendario da brivido contro le principali candidate per l’Europa, a cui si aggiunge il recupero esterno contro una Sampdoria in ottima forma dopo il successo con il Napoli.

Sarà un primo banco di prova impegnativo per capire le effettive potenzialità di questo gruppo, il cui obiettivo resta quello di un piazzamento per l’Europa. Fortunatamente Pioli potrà disporre finalmente a tempo pieno di Pjaca, esterno d’attacco su cui ha puntato molto e che ha messo in luce un’interessante tecnica e un palleggio pronto ad accendere la tifoseria toscana. Torna dalla squalifica Veretout. Allarme invece per l’infortunio muscolare del portiere Lafont, autentica scommessa della stagione. Saranno due settimane di lavoro ma con i nazionali assenti nella prima parte. La difesa sembra l’unica ben rodata e on c’è da stupirsi visto che è rimasto il blocco con cui si è conclusa la precedente stagione. L’esperienza del mastino argentino Pezzella adesso potrà essere combinata a un Vitor Hugo in crescita costante: lui è sicuramente la nota migliore di queste prime partite. Sul centrocampo invece bisogna rimboccarsi le maniche dopo la rivoluzione estiva. Due aspetti da migliorare: interdizione e produzione offensiva.

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La squadra deve formare la propria identità in una zona nevralgica del campo. Serve maggiore coraggio per recuperare palloni e spezzare le trame di gioco avversarie, Fernandes palla al piede appare a suo agio e ha solo bisogno di maggiore armonia con Benassi, Veretout e Gerson per le fasi senza palla. Un altro aspetto sottolineato da Pioli e dai giocatori è la scarsa velocità della manovra d’attacco; serve più efficacia soprattutto quando si tratta di scardinare difese ostiche e chiuse come quella dell’Udinese. Non facciamoci ingannare dai sei gol maturati con il ChievoVerona. Dopo la seconda marcatura i clivensi hanno letteralmente mollato, aprendo un’autostrada alla compagine fiorentina. Contro l’Udinese invece si è notata la difficoltà. Le soluzioni offensive, ma non si riesce a sfruttarle completamente per via di una struttura di gioco lenta e poco disinvolta. Più rapidità nello sviluppo in verticale con un giro palla preciso, maggiore presenza sulle corsie laterali: ieri Biraghi ha giocato praticamente da centrocampista aggiunto eppure sono mancate le sue sortite sulla sinistra. Spunti di riflessione su Eysseric, prima in partenza e ora titolare. Una prestazione fiacca ma anche una buona volontà in mezzo al campo. Lo abbiamo visto cimentarsi orizzontalmente lungo la linea di trequarti arrivando anche a fare da supporto a Chiesa sulla destra. Con maggiore fiducia personale e una condizione atletica adatta il francese ha ancora l’opportunità di costruirsi spazio in squadra e archiviare definitivamente la stagione passata.