Il cambiamento della Fiorentina si respira in questi primi vagiti di campionato. Un anno fa la compagine gigliata apriva la stagione con due sconfitte, Inter a Milano e Sampdoria in casa, ritrovandosi sotto il fuoco nemico di chi criticava la rivoluzione in rosa e le partenze eccellenti. Tra questi c’era anche chi ironizzava su un ritorno in B della Fiorentina con tanto di evento social già programmato per festeggiare l’eventuale discesa nell’inferno del campionato cadetto.
A distanza di un anno invece ci ritroviamo la Fiorentina etichettata da molti addetti ai lavori come possibile sorpresa del campionato, esaltandone la linea verde e le scelte societarie in fase di mercato. La frustrazione per il fallimento della vicenda Pasalic è acqua passata e il 6-1 contro il ChievoVerona ha caricato la piazza, che si sta compattando a suon di abbonamenti cercando di isolare chi vuole remare contro: emblematici i fischi durante il match con i clivensi per rispondere e fare muro a chi contestava i Della Valle.
Adesso viene il bello. Gestire l’eccesso di entusiasmo provocato dal tennistico risultato di domenica scorsa e mantenersi realisti sapendo che la Fiorentina è attesa da una campionato lungo, che fino alla fine riserverà battaglie. A Pioli in particolare sembra impensierire il mese di settembre con gli impegni che seguiranno la sosta nazionale. Ne ha tutte le ragioni perché all’orizzonte ci saranno Napoli, Juventus, Inter, Atalanta, Lazio e nel mezzo, tanto per non farsi mancare nulla, il recupero con la Sampdoria.
Nel frattempo godiamoci questa Fiorentina e in particolare il suo centrocampo che desta tanto entusiasmo. Un mutamento avvenuto nel corso delle stagioni attraverso un processo di avvicendamento. È stato smantellato il terzetto formato da Badelj, Vecino e Borja Valero che aveva dato grande solidità al nell’ania del gioco viola. Pioli ora ha a disposizione una rosa ampia che può permettergli soprattutto sulla mediana di muovere le sue pedine sperimentando e proponendo di volta in volta qualcosa di nuovo. In posizione di play basso reclamano un posto da titolare il giovane Norgaard, che ha mostrato una buona tecnica tanto da ricordare il suo predecessore Borja Valero, e Fernandes. Un occhio di riguardo però per Dabo perché il suo apporto non va dimenticato, soprattutto quando al tecnico Pioli viene fatta notare una carenza in fase di interdizione, che lui stesso ha confermato: “Con il Chievo abbiamo fatto meno bene senza palla. Dobbiamo essere più stretti e prendere i tempi giusti per essere aggressivi”. Il francese da questo punto di vista può essere utile a tali problematiche.
Infine una considerazione sul reparto offensivo. Allo stato attuale il 4-3-3 di Pioli lascia incombenza dell’attacco a Simeone con il supporto di Chiesa e di Pjaca, appena quest’ultimo sarà al 100% della propria forma fisica. Pioli però si è mostrato aperto in futuro per un modulo a due punte, che possa valorizzare e concedere minutaggio preziosi ai giovani attaccanti in rosa in primis il giovane Vlahovic.
FIORENTINA-UDINESE Le probabili formazioni
Precedenti, statistiche e curiosità