Napoli e Inter, urna Champions da brividi! Pogba ritrova la Juve, c’è il Real per la Roma
Attesa dagli appassionati di calcio in giro per tutto il Vecchio Continente, e non solo, la Champions League 2018/19 ha finalmente visto la luce al Grimaldi Forum di Montecarlo. Gironi probanti per Napoli e Inter, con la Juventus chiamata a fare sul serio sin da subito mentre la Roma di Di Francesco ha avuto, sulla carta, il sorteggio più agevole.
A destare timore prima del sorteggio, per molti addetti ai lavori (e non) era quel Liverpool inserito in una Pot 3 che ovviamente non ne misurava il reale valore; scheggia impazzita che tutti i top-team miravano ad evitare, la squadra di Klopp è stata la sorpresa riservata dall’urna dell’UEFA al Napoli di Ancelotti nel Gruppo C della manifestazione. Sarà lotta serrata per le due posizioni che valgono la qualificazione agli Ottavi, dal momento che a fare compagnia a Reds e Azzurri c’è il Paris Saint-Germain di Neymar, Buffone e del grande ex Edinson Cavani. Girone significativo per Ancelotti che ritrova quel Liverpool capace sulla panchina del Milan di regalargli gioie (Atene 2007) e dolori (Istanbul 2005) oltre che un sonoro 5-0 in amichevole qualche settimana fa; anche il Paris Saint-Germain evoca ricordi agrodolci al tecnico di Reggiolo, alla guida del club transalpino tra il 2012 e il 2013. A chiudere il raggruppamento è la Stella Rossa di Belgrado, apparentemente non in grado di impensierire più di tanto le più quotate avversarie; difficilissimo il compito cui sarà chiamato il Napoli, comunque in grado di giocarsi le sue carte in un girone di Champions League che promette spettacolo e scintille.
Ancor più improba l’impresa cui sarà chiamata l’Inter di Spalletti per centrare una qualificazione al turno successivo che, sulla carta, vede più accreditate le due avversarie più quotate nel girone dei nerazzurri, Barcellona e Tottenham, con il PSV Eindhoven che completa il raggruppamento. Non servono particolari presentazioni per il Barcellona, nel quale a Leo Messi e Luis Suarez si stanno facendo sempre più “pesanti” in termini di peso specifico le figure di Coutinho e Ousmane Dembélé (decisivo in Supercoppa contro il Siviglia e in Campionato contro il Valladolid), aggiungendo in estate anche l’ex Juve e Bayern Arturo Vidal. Zero innesti, al contrario, per il Tottenham che sotto la guida di Pochettino ha raggiunto picchi di eccellenza che a White Harte Lane non si vedevano da ere, come testimonia il recente 3-0 raccolto di recente in casa nientemeno che di José Mourinho e del Manchester United. Harry Kane è solo la punta di diamante di una compagine di una macchina i cui ingranaggi rasentano la perfezione, e che nella scorsa Champions League è stata eliminata probabilmente solo dall’inesperienza nell’Ottavo di Finale contro la Juventus; da una difesa presidiata da Lloris ed Alderweireld, a un centrocampo nel quale giostrano Alli, Erikesen e Trippier e un attacco che alla forza di Kane abbina il talento di Lucas Moura, è veramente difficile trovare un punto debole agli Spurs. In tutto questo, non vorrà far da spettatore il PSV Eindhoven di Marc van Bommel e di Hirving Lozano, sulla carta meno attrezzato delle avversarie ma dotato di un buon impianto di gioco e alcune pregevoli individualità come i due esterni difensivi, Angeliño e Dumfries, Gastón Pereiro a centrocampo e appunto Lozano in avanti.
Interessante il girone H, dove la Juventus di Cristiano Ronaldo se la vedrà con un Manchester United apparentemente allo sbando, l’ambizioso Valencia del tycoon malesiano Peter Lim e i Campioni di svizzera dello Young Boys alla prima partecipazione alla massima competizione europea per club. Favoriti per il passaggio al turno successivo i ragazzi di Allegri dovranno però diffidare dal Manchester United che, al momento della doppia sfida con i piemontesi, potrebbe non aver più Mourinho in panchina per una doppia sfida che, tra le altre cose, proporrà anche i ritorni al passato di Paul Pogba e Cristiano Ronaldo. Tanto l’entusiasmo anche a Valencia, dove in estate sono arrivati tra gli altri Gonçalo Guedes, Kevin Gameiro, Michy Batshuayi e Denis Čeryšev: probabile che gli spagnoli contendano allo United il secondo posto, con lo Young Boys guidato dal 36enne Guillaume Hoarau che vivrà invece con grande entusiasmo la sua prima partecipazione alla Champions League, puntando sulla grande solidità che lo contraddistingue e sul sintentico dello Stade de Suisse per togliersi qualche bella soddisfazione.
A chiudere il discorso legato al contingente italiano, la Roma di Di Francesco pesca il Real Madrid (non esattamente una novità per i giallorossi) ma alla doppia sfida ai Campioni d’Europa in carica affianca quelle, sulla carta meno probanti, ai russi del CSKA Mosca e ai cechi del Viktoria Plzeň che probabilmente si contenderanno il terzo posto valido per l’Europa League; in particolare il CSKA evoca amari ricordi alla Roma, letteralmente gelata dai moscoviti nel 2014 da una rete di Berezutski che in pieno recupero negò il successo ai capitolini, che nella gara successiva caddero 0-2 contro il Manchester City salutando il massimo palcoscenico europeo.
Guardando agli altri raggruppamenti, splendida la sfida tra Atlético Madrid e Borussia Dortmund nel gruppo A: Colchoneros e Schwarzgelben rappresentano due filosofie di calcio molto diverse, almeno in questo momento storico, ma sono entrambe in possesso di organici di assoluto spessore che dovrebbero costringere a guardare da lontano la battaglia sperando in qualche passo falso di troppo Monaco e Club Bruges. Con il Bayern piuttosto sicuro di chiudere al primo posto il gruppo E, Benfica e Ajax battaglieranno ad armi pari alle spalle dei bavaresi con l’AEK Atene, al ritorno in Champions League a distanza di 12 anni, che in particolare sfruttando il fattore campo potrebbe trasformarsi in un inatteso terzo incomodo. Discorso simile può farsi per il gruppo F, dove dietro il City è ancora maggiore l’equilibrio che accompagna l’incrocio tra Olimpique Lione, Hoffenheim e Shakthar Donetsk. Difficile trovare una netta dominatrice, a priori, nel gruppo D: Porto e Schalke 04 proveranno a fare la voce grossa, ma Lokomotiv Mosca e Galatasaray hanno le giuste carte in tavolo per rispondere per le rime.