Una squadra di calcio femminile spagnola coinvolta nel calcioscommesse
“Ho parlato con Martita e lei è incasinata”. Così inizia la conversazione fra Emilio Pinto e Nayadet Lopez, una centrocampista del Santa Teresa, squadra che gioca nella SuperLiga Femenina (oggi conosciuta come LaLiga Iberdrola per ragioni di sponsorizzazione ). Una conversazione registrata dalla polizia lo scorso dicembre in cui Pinto, ex calciatore di terza divisione, teneva praticamente un corso su come si corrompe uno sportivo (o una sportiva, in questo caso).
Marta Parralejo è un’altra giocatrice di Santa Teresa, e Pinto stava dicendo a Nayadet che convincerla a lasciarsi battere nella prossima partita sembrava una questione a prezzi accessibili: “È arrivato il momento di cercare di truccare qualche partita”. Il Santa Teresa in quelle settimane di aprile precipitò in classifica e perse tantissime partite per 3-0, proprio il risultato che le indagini, concentrate tra Barcellona, Murcia, Cipro e la Cina, hanno mostrato venisse giocato più spesso soprattutto dalla mafia degli amaños, che drogavano il mercato delle scommesse su Internet con denaro asiatico, raggiungendo il calcio femminile e in particolare il club di Badajoz.
D’altronde, Pinto sapeva che la sua offerta era difficile da rifiutare: gli stipendi nel calcio femminile sono modesti e l‘aver truccato le gare ha fruttato ad ogni calciatrice tra i 2.000€ e i 3.000€ a partita, generando molto di più per gli intermediari e gli investitori. Le tre giocatrici coinvolte, Nayadet Lopez, Marta Parralejo e il capitano del Santa Teresa, Estefania Lima, hanno cercato anche di coinvolgere altre giocatrici, sempre su richiesta di Pinto, ma senza successo.
Ad un certo punto Pinto riceve una chiamata da Marta Parralejo, allarmata perchè l’allenatore ha radunato le giocatrici perché ha ricevuto l’informazione che c’è, all’interno dello spogliatoio, un gruppo di giocatrici che sta perdendo di proposito. “Hai parlato con qualcuno di quello che tu e io abbiamo parlato?”, chiede. Pinto la rassicura ma non sortisce l’effetto desiderato, con Parralejo che dichiara “ho paura”. Qualche settimana dopo, le tre giocatrici e Pinto verranno arrestate dalla polizia e poco dopo incriminate dal Giudice e il Santa Teresa retrocederà in Segunda Division. Si attende ora lo sviluppo delle indagini per vedere se ci sono altri club di calcio femminile coinvolti in questa storia.