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Mou è una furia: “Portami rispetto”. Ma la strada ora è in salita (VIDEO)

È bastato poco per mandare su tutte le furie José Mourinho nella conferenza stampa di ieri sera al termine della pesante sconfitta subita dal suo Manchester United contro il Tottenham. Uno 0-3 che non lascia spazio a nessun appello, frutto di un clamoroso tracollo nella ripresa dei Red Devils, quando gli Spurs sono riusciti ad aprire in due la difesa avversaria con la doppietta di un Lucas Moura finalmente in condizione da urlo e del solito Kane. Come contro il Brighton lo scorso week-end, lo United ha mostrato tutte le proprie, fin troppo evidenti lacune difensive, ancora più clamorose se paragonate all’ordine e alla precisione del reparto arretrato dei londinesi, mentre l’attacco continua a rimanere troppo confusionario, senza veri leader e idee.

La crisi del Manchester United era nell’aria già dall’estate, quando ancora la stagione non era nemmeno cominciata. Due soli innesti dal calciomercato (Fred e Diogo), poco entusiasmo attorno allo spogliatoio e al gruppo, consapevole dell’enorme divario che si andava ormai creando con Manchester City, Liverpool e Chelsea. E se nella prima giornata i Red Devils erano riusciti a gettare acqua sul fuoco vincendo, pur senza convincere, contro il Leicester City, le ultime due gare hanno riaperto una ferita mai davvero chiusa. Attorno a Mourinho ora cresce sempre di più la pressione, perché la sua squadra sta sbagliando troppo, senza riuscire a mostrare segnali di crescita sia in fase di costruzione del gioco che in quella di copertura. Una situazione dai tratti pericolosamente simili alle esperienze già vissute dal portoghese prima al Real Madrid e poi nella sua seconda avventura al Chelsea e terminate con l’esonero.

La tensione di Mourinho era evidente anche ieri sera in conferenza stampa e le parole del portoghese hanno finito soltanto per inasprire ulteriormente i toni dello scontro con il mondo della stampa. L’ex Chelsea ha voluto difendere i suoi a spada tratta ancora una volta, facendo ben poca autocritica e preferendo invece analizzare la prestazione su un piano quasi ottimistico. Ma, alla fine, la rabbia ha preso il sopravvento e l’incontro con i giornalisti si è concluso con un’autocelebrazione della propria carriera risultata piuttosto fuori luogo. E, soprattutto, non al passo con la realtà, che in questo momento mostra a tutto il mondo una squadra in evidente crisi di gioco e di personalità, troppo lontana (non solo di classifica) dalle altre “big” del campionato.

È possibile, però, che la sfuriata di Mourinho possa rientrare in parte anche nella sua strategia comunicativa. Un tentativo in extremis per cercare di dare la scossa alla squadra, contrapponendola al resto del mondo: un “noi contro loro” diretto a rafforzare lo spirito del gruppo, chiamato a smentire sul campo le critiche dei giornali. Una mossa adottata spesso in passato per riuscire a rendere più coeso lo spogliatoio, in attesa di trovare la chiave giusta per fare il salto di qualità anche sul piano del gioco. Ma il tempo per il portoghese sta per scadere: la dirigenza sta pensando da tempo a un suo possibile sostituto, soprattutto dopo i dissidi avuti quest’estate. E la trasferta contro il Burnley di settimana prossima potrebbe anche essere già decisiva.