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Un primo tempo regalato e un centrocampo che non ha convinto per la Roma

Un Monday night pirotecnico, le due compagini si dividono la scena e alla fine anche la posta. Una Roma inguardabile nella prima frazione, nella ripresa invece la carica del gol di Florenzi e del pubblico dell’Olimpico ha permesso di acciuffare con fatica un pareggio evitando la prima sconfitta della stagione.

Eppure le premesse per una partita tutta in discesa per i giallorossi c’erano. L’undici orobico, sotto un potente turnover e depotenziato di molte sue individualità, poneva l’ago della bilancia a favore dei capitolini; lo splendido gol di tacco di Javier Pastore, dopo aver finalizzato l’invenzione dalla destra di Under, aveva infiammato il pubblico romano. Nessuno però avrebbe pensato in quel momento di ritrovarsi 45’ più tardi sotto i fischi e con gli ospiti avanti di due gol.

Sotto il banco degli imputati in casa Roma ci finiscono uno per uno il centrocampo, la difesa e anche il modulo scelto dal tecnico Di Francesco. L’ormai imminente cessione di Strootman non è stata digerita dalla curva e la contemporanea prova incolore quest’oggi di Pellegrini e Cristante, bocciati con un doppio cambio al rientro in campo, non ha fatto altro che alimentare i malumori per la cessione dell’olandese. La Roma ha accusato fisicamente un avversario, che ha dalla sua il vantaggio di aver iniziato con largo anticipo la stagione. Atalanta totalmente padrona del campo e del possesso palla nel primo tempo quando invece doveva essere la squadra di casa a fare la partita. Zapata difficile da contenere per la retroguardia capitolina, soprattutto quando la linea difensiva è vittima di amnesie come capitato a Manolas in occasione del secondo gol. Solo l’esperienza di Daniele De Rossi, il capitano costretto a predicare nel deserto, ha evitato che il passivo della prima frazione fosse più ampio.

La Roma si è mostrata deficitaria nel cercare un flusso di gioco centrale, situazione che non è mutata nella ripresa dove la sfera d’azione giallorossa si è concentrata principalmente sulle fasce, sfruttando un Under più attivo degli altri. C’è voluta un’invenzione di Florenzi, lesto a sfruttare un corridoio centrale e a realizzare di rabbia, per svegliare la Roma e il suo pubblico dal torpore. Da quel punto in poi non abbiamo visto una Roma devastante, ma una squadra che ha messo in campo voglia e sudore per evitare la sconfitta. Una volontà premiata dal gol di Manolas, uno tra i più contestati fino a quel momento. Il difensore giallorosso si è fatto perdonare in questo modo la prova opaca di questa serata. La Roma avrebbe anche potuto vincerla, se Kluivert avesse finalizzato nel migliore dei modi la ripartenza nel finale. Forse è giusto così perché sarebbe stato ingiusto per questa Atalanta tornare a mani vuote.