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La nuova Udinese di Velázquez convince… con un nuovo De Paul

Marco Iacobucci EPP / Shutterstock.com

Un ottimo precampionato, con vittorie di prestigio come quella sul Leicester, avevano lasciato presagire a una stagione del tutto diversa rispetto a quella dello scorso anno, la sconfitta in Coppa Italia col Benevento aveva riportato un po’ tutti con i piedi per terra, anche perché erano emersi i diversi punti deboli della squadra, come una fase difensiva molto rivedibile: il nuovo tecnico Velázquez ha promesso di lavorarci, per le dovute migliorie ci vorrà tempo (anche perché Troost-Ekong è appena arrivato per cui l’intesa con i compagni è tutta da costruire), ma intanto diverse sono le novità apportate in queste prime settimane di lavoro sul campo.

Complice una filosofia spagnola, l’Udinese si sta abituando a giocare molto palla a terra, impostando da dietro con i centrali difensivi ed evitando i lanci lunghi; è cambiato anche il modulo, si è passati al 4-2-3-1 e al 4-3-3, schieramenti tattici che permettono ai bianconeri di giocare un calcio più fluido, permettendo di esaltare anche i singoli.

Aspettando Lasagna, a prendersi la scena è Rodrigo De Paul, trequartista argentino capace di rendere molto bene sull’esterno e responsabilizzato non poco da Velázquez, che l’ha messo nelle condizioni di far bene: nonostante una bassa inclinazione nel vedere la porta e nonostante spesso insista nel portare palla, l’allenatore iberico lo ha spostato sulla fascia sinistra, permettendogli di rientrare sul piede forte, il destro, e di sfruttarlo a dovere.

Più assist in canna per lui, un rendimento migliore dovuto a un maggior coinvolgimento nel gioco dei friulani ma soprattutto la possibilità di segnare qualche gol in più, soprattutto su azione, considerando che esso mancava da più di un anno: già, perché dopo averci provato nel precampionato con successo l’ex Valencia ci è riuscito anche pochissime ore fa nella gara di campionato, valevole per la seconda giornata, contro la Sampdoria, in cui ha battuto Audero con un chirurgico destro dalla porzione mancina dell’area di rigore, regalando i primi tre punti della stagione (gara terminata 1-0) alla sua Udinese (e pensare che voleva andarsene quest’estate…) e dimostrando di non saper segnare solo su rigore, come avvenuto la scorsa settimana col Parma o per ben quattro volte la scorsa stagione.

I Pozzo per ora se lo coccolano, consapevoli che già tra un anno potrebbero lasciarlo partire a una cifra abbastanza alta, però gran parte dei meriti sono da dare a Velázquez, oltre che al giocatore, in quanto gli sta permettendo di rendere al meglio: negli anni scorsi Delneri lo aveva relegato sulla fascia destra impedendogli di fatto di convergere al centro in fase di concretizzazione, Oddo invece lo aveva spostato sulla trequarti, suo ruolo naturale, ma l’argentino, complice una squadra poco dinamica e che faticava a lanciarsi negli spazi, non riusciva a incidere, il ché gli aveva anche fatto perdere il posto da titolare.

Anno nuovo, vita nuova, si dice così: un po’ vale anche per De Paul, che per questa stagione ha l’obiettivo di rilanciarsi e starà a lui dimostrarlo nel corso del tempo… e per ora i risultati gli stanno dando ragione, anche se per i primi bilanci, considerando che siamo solo alla seconda giornata di Serie A, è un po’ prestino.