Lo Young Boys, in Croazia, si giocherà una fetta del proprio futuro
Venti (o più) milioni di franchi svizzeri: questo vale la partecipazione alla fase a gironi della Champions League per lo Young Boys di Berna. Per i campioni di Svizzera, una cifra che può cambiare la stagione, orientandone in modo decisivo anche le scelte di mercato, soprattutto in uscita. Dentro o fuori, per decollare verso una posizione sempre più simile a quella mantenuta, per anni, dal Basilea, o subire un brusco ridimensionamento, sperando di poter ripetere, in patria, la cavalcata vincente dello scorso anno.
La partita di ieri sera, allo Stade de Suisse, è stata, prima di tutto, godibilissima, perlomeno in larga parte. Davanti a oltre 25.000 sostenitori (molti di fede croata, diversi residenti in Svizzera), i gialloneri hanno offerto (soprattutto nella prima frazione) un’ottima prestazione, caratterizzata da velocità e pericolosità in attacco. In vantaggio dopo solo 2′ con Mbabu, autore di una bellissima percussione, e bravo a farsi trovare in ottima posizione dal suggerimento di Ngamaleu, gli svizzeri hanno poi insistito, andando in diverse occasioni vicino al raddoppio.
Inaspettato, quindi, è arrivato il pareggio, messo a segno da Oršić, grazie a una perfetta azione di contropiede, quando mancavano una manciata di minuti al termine della prima frazione. Ripresa più equilibrata, con i croati apparsi inizialmente più in palla, tranquillizzati da una situazione tattica favorevole, e capaci di andare vicinissimi al gol, con l’autore del pareggio Oršić (tiro sulla destra, con grande parata di von Balmoos, al 57′), e poi con Hajrović (palo al 60′, con l’estremo difensore svizzero fuori causa).
Sul finire, sono stati i padroni di casa a prendere in mano le redini dell’incontro, ma Ngamaleu e Nsame, nell’ultimo quarto d’ora, non hanno avuto fortuna. Un’occasione persa, per la squadra bernese, che poteva contare sul vantaggio di giocare sul campo sintetico, che normalmente crea sempre qualche problema ad avversari non abituati a palleggiare su una superficie più veloce rispetto all’erba.
Ora, il ritorno, martedì prossimo, in Croazia. Che partita faranno i ragazzi di Seoane? Oggettivamente, al calcio d’inizio, saranno eliminati: servirà, quindi, una prestazione di spessore. I croati giocheranno in casa: tuttavia, non è per niente scontato che si riverseranno all’attacco, pur essendo nella loro indole, perlomeno negli incontri di campionato. La squadra di Mario Gavranović ha dimostrato di essere molto ben organizzata, e di avere, tra le sue fila, degli ottimi palleggiatori. Gioca con uno schema prudente (4-1-4-1). Sa pungere davanti, ma ha dimostrato di soffrire la prestanza fisica dei rossocrociati in grado, almeno nella prima mezz’ora, di vincere i duelli individuali.
La chiave della partita di ritorno potrebbe essere proprio questa. Gli svizzeri, ieri, hanno dimostrato di poter imporre la loro grande fisicità, con la quale hanno dominato (e stanno continuando a farlo) il campionato tra i propri confini, anche in Europa. Servirà, quindi, una grande prestazione e, soprattutto, una gara d’attacco, sfruttando magari i traversoni per i colpitori di testa i quali, pur non avendo avuto successo, sono andati vicino al gol in più occasioni.
Non solo: sulle seconde palle, uomini come Hoarau, Ngamaleu e Fassnacht sanno essere insidiosissimi, così come Sulejmani sulle conclusioni da fuori area, o sulle palle inattive. L’incontro si annuncia, insomma, equilibrato. Tuttavia, a nostro parere, il potenziale offensivo dei bernesi è tale da potersi permettere di augurarsi di andare a segno a Zagabria.
Sicuramente, servirà maggiore attenzione in difesa: l’azione del gol croato è stata bellissima e intelligente, evitando di cadere nella trappola del fuorigioco. Però, è un dato di fatto che la retroguardia giallonera si sia fatta sorprendere in una zona, a cavallo della linea di metà campo, dove è più difficile creare problemi agli avversari. Inoltre, ci sarebbe da discutere sul fatto di essersi fatti infilare da una ripartenza, in casa, in vantaggio e a 5′ dal termine del primo tempo.
Insomma, per Seoane è già tempo di esami. Su di lui grava la responsabilità di portare a casa un risultato che, oltre a essere prestigiosissimo (lo YB non ha mai partecipato alla fase a gironi della Champions League), avrebbe delle ripercussioni sul futuro del club, dandogli una continuità che gli potrebbe consentire di aprire un ciclo di vittorie, perlomeno all’interno dei confini svizzeri. Insomma, lo Young Boys, martedì a Zagabria, si giocherà una buona fetta del proprio futuro.