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Le neopromosse all’esordio. Bene l’Empoli, Parma a due facce, Frosinone surclassato

Il battesimo di Cristiano Ronaldo in Serie A ha catalizzato il weekend calcistico, è vero, ma non c’è stato solo questo. Un po’ di lecita curiosità era dettata anche dall’esordio delle tre neopromosseEmpoli, Frosinone e Parma – che tornavano a calcare il massimo palcoscenico dopo uno, due, tre anni di assenza. Il dato statistico è allarmante per chi proviene dalla B: nelle ultime dieci stagioni almeno una delle neopromosse è poi scesa in B l’anno successivo. Per capirsi, l’ultima volta in cui venne sovvertita questa tradizione fu il 2007/08, quando a salvarsi furono le “debuttanti” Juventus, Napoli e Genoa.

EMPOLI – La squadra di Andreazzoli ha cominciato benissimo, piegando la resistenza di un Cagliari non troppo convincente. Ciò non toglie che gli azzurri abbiano giocato una partita intensa e di qualità, imperniata su di un gioco che, ai più, è sembrato quello ammirato sotto le gestioni Sarri e Giampaolo. Ma che in realtà aveva fatto le fortune dell’Empoli anche lo scorso anno in B, proprio sotto la gestione Andreazzoli. Gioco fluido, pressing e verticalizzazioni hanno permesso ai toscani di portare a casa una vittoria contro una probabile concorrente per la salvezza.

FROSINONE – Male, invece, i ciociari. È vero che l’avversario era forse il più temibile, visto che l’Atalanta ha già superato la fase di rodaggio tipica delle prime partite avendo nelle gambe le quattro sfide dei preliminari di Europa League. Ma l’undici frusinate è apparso inconsistente ed è crollato sotto le staffilate di Gómez e compagni. Troppo poco il palo colpito da Ciano in avvio, che indubbiamente poteva cambiare le sorti dell’incontro ma che è rimasta l’unico barlume di una serata da dimenticare.

PARMA – Dopo tre anni di purgatorio e di continue promozioni, il Parma è tornato in A debuttando in casa contro l’Udinese. Le due reti, di Inglese e Barillà, sembrava che potessero spianare la strada ai ducali, ma ai friulani sono bastati cinque minuti per accorciare e poi acciuffare il pareggio. Tanto entusiasmo ma qualche errore di troppo per gli uomini di D’Aversa, che hanno palesato, soprattutto nel secondo tempo, qualche difficoltà difensiva.