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Atalanta forza 4, Frosinone buio completo: la Dea comincia nel segno di Gómez

L’ultima partita della prima giornata della Serie A 2018-2019 vedeva di fronte l’Atalanta di Gasperini, fresca di qualificazione ai playoff di Europa League dove troverà il Copenaghen, e il Frosinone di Longo, uscito indenne da una lunga estate piena di veleni e di palloni scagliati con troppa leggerezza in campo.

Il copione della gara sembra scritto sin dal primo minuto: i nerazzurri che partono subito forte, grazie anche al minutaggio supplementare già nelle gambe, e i frusinati che difendono con i denti e tentano qqualche ripartenza velenosa. Il piccolo gioiello di casa Musa Barrow cerca subito gloria personale sfiorando il palo sinistro, ma il Frosinone non si è fatto quasi 800 km per fare da comprimario e prova a imbastare qualche trama di gioco, sfiorando la rete con Ciano. Passata la paura e grazie agli urlacci di Gasp, la Dea comincia a macinare di nuovo gioco e giunge al vantaggio grazie ad una delle sue certezze, il “solito” Gómez, che con il suo movimento spacca la difesa e poi centra l’angolino basso sinistro: il Papu si dimostra una volta di più uomo decisivo per questa squadra e dopo il gol il Frosinone va un poco in bambola, aggrappandosi alle parate di Sportiello, l’ex di giornata. Dei ciociari ricordiamo il cartellino giallo di Perica e la conclusione nel finale di Salamon di poco fuori sulla destra ma anche tanto affanno in difesa dove la velocità di Barrow e Gomez non hanno adeguate contromisure.

Comincia il secondo tempo e Gómez si mette i panni dell’uomo assist offrendo a Hateboer la comoda palla per il raddoppio: i giallazzurri a questo punto sembrano in evidente difficoltà e incassano anche la terza rete con Pašalić che, imbeccato in area da un monumentale Gómez, non ha problemi a superare Sportiello. L’Atalanta rischia di dilagare, con la difesa centrale del Frosinone in evidente stato di difficoltà e l’attacco che non riesce a pungere, dove Ciano e Perica non riescono a rendersi pericolosi e dove si sente (e si sentirà per altri cinque mesi) l’assenza di Dionisi: dal terzo gol non si contano praticamente più azioni degne di nota fino al 90+2′ quando Gómez si mette in proprio e grazie ad una deviazione sigla la quarta marcatura e decreta la notte fonda per i ciociari.