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La Roma ha futuro: mamma mia Kluivert! Un grande Torino, il solito Džeko

Chiaramente, Torino e Roma hanno dimostrato di avere ancora le gambe pesanti. Prima di campionato, caldo di agosto, passaggi molli e schemi lenti. Primo tempo così così, con due pali giallorossi e uno torinista. Anche l’esordio di Ola Aina, piuttosto positivo, e un gol annullato a Iago Falque a inizio ripresa dal VAR, per non farci mancare nulla. Poi, i cambi, un Pastore ancora fuori condizione, un altro palo di Džeko, e l’esordio più che buono di Justin Kluivert: uno che ha corsa, gamba, tecnica, visione di gioco, dribbling, passaggi, tiro. Uno che però ancora non conosce l’italiano: prima di entrare, Karsdorp è dovuto correre in aiuto a Di Francesco per fargli capire dove e come posizionarsi in campo.

Al Grande Torino, tanto nervosismo, tanta voglia, tanto caldo. Cooling break, uno per tempo, necessari per gestire le energie, ciononostante restare lucidi non è stato facile, per quelli in campo. Mazzarri si è fatto cacciare nel finale per proteste (nulla di strano), in tribuna Totti guardava interessato accanto a Massara, come avesse voglia di infilarsi gli scarpini e scendere in campo per dare qualche idea in più a un reparto offensivo ancora non al top. Belotti positivo nel Toro: attacca bene gli spazi, fa pressing, aiuta a centrocampo, è già in forma.

Nota positiva, in casa giallorossa, l’esordio di Olsen: un errore grossolano a inizio ripresa stava consentendo ai granata di passare in vantaggio, ma sbagliare è umano, no? Rischio a parte, è sembrato solido e concentrato, tra i pali di una Roma che l’ha vinta in extremis, grazie al guizzo di colui che avevamo detto essere stato uno dei migliori: Justin Kluivert. Perché sì, Džeko l’ha girata al volo in porta, ma vogliamo parlare della discesa dell’olandese? Signori, questo ragazzo sembra avere tutte le carte in regola per diventare un campione. Sperando Monchi punti a mantenerlo: dopotutto il calcio non può essere sempre e solo plusvalenze da ottenere.