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Una Puglia calcistica in difficoltà

Bari e Foggia in Serie B, Lecce, Monopoli, Fidelis Andria, Bisceglie e Virtus Francavilla in Serie C: un picco calcistico che la Puglia, nel calcio professionistico, non raggiungeva ormai da diversi anni e che addirittura sembrava destinato a essere presto abbattuto, per lo meno prima dell’avvento della rovente estate del 2018 che in ambito pugliese ha lasciato degli strascichi piuttosto pesanti.

Tralasciando il discorso Foggia e l’illecito giudiziario che negli scorsi mesi ha coinvolto i Satanelli, non si può non menzionare quanto accaduto a Bari: il presidente dei biancorossi Giancaspro non è riuscito a ricapitalizzare le casse societarie piuttosto indebitate e quindi a evitare il fallimento del club, che ha sì subito ritrovato stabilità (per lo meno per le prossime stagioni, perché poi verrà il momento delle promesse da mantenere dalla nuova gestione) grazie ad Aurelio De Laurentiis, ma dovrà ripartire dalla Serie D, a meno di clamorosi colpi di scena in ottica ripescaggi, tra Serie B e Serie C, che potrebbero favorire una ripartenza dal mondo del professionismo.

Di pari passo al “caso”, o meglio “caos”, Bari, qualcosa di inaspettato è accaduto nella vicina Bisceglie: il patron Canonico ha tentato di trasferire il titolo sportivo nel capoluogo pugliese con la speranza di far ripartire il calcio barese dalla terza serie nazionale, il tentativo però non è andato a buon fine e qualcosa si è incrinato nell’ambiente biscegliese. Da quel rovente mese di luglio, il club nerazzurro è completamente immobile praticamente su ogni fronte, tanto da generare una convivenza pressoché impossibile tra giocatori, staff tecnico e società. Chi ha potuto, ha chiesto la rescissione consensuale o la cessione. Il tecnico Ginestra, appena arrivato, si è dimesso. Giron e Vrdoljak hanno rescisso i loro contratti, D’Ursi si è accasato al Catanzaro mentre Jovanović è vicino a trasferirsi al Monopoli. Siamo praticamente a metà agosto e la situazione non migliora: l’epilogo sembra non essere dei migliori, a meno di un cambio di proprietà, scenario plausibile considerati alcuni interessamenti importanti per rilevare la società.

Abbandona la Serie C anche la Fidelis Andria, impossibilitata a continuare la sua avventura nel calcio professionistico a causa di una situazione debitoria molto grave che ne ha decretato il fallimento. Il movimento andriese è pronto a ripartire ancora, questa volta non dall’Eccellenza ma direttamente dalla Serie D: l’auspicio è quello di una risalita quanto più pronta e veloce possibile, ma non sarà di certo facile in quanto almeno una tra Avellino, Bari e Taranto potrebbe esserle d’intralcio nel massimo campionato dilettantistico.