L’Armavir ha trovato la propria stella
Sul campo i risultati non arrivano e la retrocessione è ben più che un’eventualità, intanto però il medico Andrej Pivovarov si è conquistato le pagine dei giornali salvando due vite durante la lunga trasferta di Vladivostok.
Il fine settimana dell’Armavir non ha cambiato il trend negativo di inizio stagione. Soltanto un punto all’attivo e sonora sconfitta in casa del Luch. Tant’è che a prendersi la scena in una rosa ancora troppo ancorata a quella dell’anno scorso non è stato un giocatore, bensì il dottore aggregato al seguito della squadra, provvidenziale in addirittura due occasioni differenti. All’andata, nella lunga tratta che divide il sud della Russia da Vladivostok, un passeggero si è sentito male poco dopo il decollo: una situazione decisamente spiacevole data la lunghezza del viaggio, ma la presenza di Pivovarov ha permesso al degente di stabilizzare le proprie condizioni di salute, per poi essere trasportato con un’ambulanza una volta arrivati a destinazione. “Eravamo appena partiti dopo aver fatto scalo a Novosibirsk” spiega, “improvvisamente un ragazzo ha cominciato a lamentare un forte mal di testa. Aveva una pressione molto alta, tra 110 e 170. A bordo non c’erano i medicinali adatti, fortunatamente sono riuscito a combinare ciò che avevo con me nel kit di pronto intervento”.
A quel punto l’Armavir si è recato a Vladivostok, dove ha perso con il locale Luch con un netto 3-0. Anche il viaggio di ritorno, gioco forza, prevedeva delle soste e nell’ultimo pezzo, da Mosca a Krasnodar, si è ripetuto quanto occorso poche ore prima. Una hostess si dimena nel corridoio centrale, alla ricerca disperata di un medico, e Pivovarov non può esimersi dal rispondere presente.
Stavolta l’uomo sofferente è un palestinese, il quale non sa indicare in russo i propri sintomi. “Si toccava il petto, ma la barriera linguistica non mi consentiva di capire cosa avesse. Ho immaginato che avesse un lieve infarto.” Il paziente è molto sofferente e il pilota pensa ad un atterraggio d’emergenza a Rostov, ma Pivovarov riesce nuovamente a trovare una soluzione con quanto presente sull’aereo, somministrando al passeggero una pastiglia e facendolo respirare attraverso una mascherina.
Una trasferta inutile a fini calcistici si è rivelata provvidenziale per salvare due vite, grazie a un encomiabile Andrej Pivovarov. Il prossimo da rianimare, adesso, è lo stesso Armavir, atteso da una complicata sfida in casa del Tom Tomsk: un altro lungo viaggio, da spendere sotto l’ala protettrice del proprio medico.