Estero

Lugano, la coperta è corta

Dal nostro inviato a Lugano (CH)

A fine partita, Abascal è apparso ovviamente deluso nella zona mista dello stadio di Cornaredo: “Al di là dell’errata valutazione dell’arbitro (il corner dal quale è nata l’azione del pareggio non c’era – ndr), gli errori in marcatura sono stati nostri. I cambi? Ho messo Amuzie perché è più forte di Abedini sui colpi di testa: non è servito. Sfortuna? Per vincere le partite, devi creare più palle gol dell’avversario. Non è la fortuna a tirare in porta.”

“Ceesay ha fatto bene, ma non è la prima volta: anche a Sion e Lucerna le sue prestazioni sono state di rilievo. Sta meglio degli altri, e gioca. L’ho tolto, mettendo un difensore, perché loro giocavano a tre davanti, e avevo bisogno di maggiore copertura. Il GCZ ci ha sorpreso: dopo tre partite giocate pressando molto alto, stasera ci hanno invece lasciato 40 metri di campo.” 

“In queste 4 partite, abbiamo preso tanti gol su palle inattive: un difensore in più o in meno non cambia molto le cose. Certo, a oggi abbiamo solo due difensori centrali in rosa, e quindi uno in più serve. Ci manca un elemento di esperienza, in grado di far partire la fase offensiva con il primo passaggio, e di tenere sotto controllo le fasi calde della partita. Però ho visto una squadra che ha impostato la fase difensiva anche coi suoi giocatori più avanzati, tanto che dietro non abbiamo subito quasi niente.”

In conclusione, riprendendo il discorso iniziato ieri sera, alla squadra è mancato qualcosa sotto l’aspetto dell’esperienza. Probabilmente, elementi più esperti (o anche con diverse indicazioni dalla panchina) difficilmente avrebbero concesso due corner negli ultimi istanti dell’incontro. Anche i cambi di Abascal hanno destato perplessità: forse, l’ingresso di Gerndt, più abile a tenere il pallone rispetto a un Janko ancora non in forma, avrebbe consentito di tenere più alta la squadra, schiacciata invece nei propri 20 metri nelle ultime fasi dell’incontro.

Niente di nuovo: era andata così anche a Sion, in fondo. A fare la differenza, in Vallese, era stato il risultato. Questa volta, invece, una combinazione di fattori (errore arbitrale più distrazione difensiva) hanno punito i ticinesi oltre i loro demeriti effettivi. Se l’azione finale fosse terminata con una rimessa dal fondo, probabilmente oggi i discorsi, anche da parte dei tifosi, sarebbero differenti. L’esito dell’incontro ha invece messo in luce alcune scelte del tecnico spagnolo, forse rivedibili. Tuttavia, nessuno può dire cosa sarebbe successo con lo svedese (peraltro ancora alla ricerca della forma migliore) in campo.

La sosta (che poi non è, visto che nel prossimo fine settimana si giocherà la Coppa svizzera) arriva in un momento opportuno. Il gruppo avrà tempo di lavorare, in modo da far trovare la forma migliore ad alcuni dei suoi elementi. Nel frattempo, non si esclude qualche nuovo arrivo.

Di certo, la ripresa non sarà semplice: domenica 26, i ticinesi sono attesi dal Thun di Tosetti e soci, che ieri, nell’altro anticipo, ha inflitto una pesantissima manita allo Xamax in trasferta. Il fatto, poi, che si giocherà su campo sintetico, sarà un altro fattore di difficoltà. In definitiva, una sfida difficile per Abascal e i suoi, che potrebbe essere una svolta. In un senso, o nell’altro.