Estero

A Lucerna, una doppietta di Schürpf e altre due reti affondano il Lugano: 4-2

Partita dai due volti, quella tra Lucerna e Lugano, caratterizzata da diversi errori individuali e da alcune prestazioni sotto tono, in tutti i reparti. Sabato sera, a Cornaredo contro il Grasshopper, superato con lo stesso risultato questa sera a Basilea, il pallone sicuramente sarà piuttosto pesante.

Epensare che alla swissporarena i ticinesi erano passati in vantaggio, per primi, al 6′, con un colpo di testa di Yao su calcio d’angolo dalla sinistra battuto da Vécsei. Il Lucerna, apparso tutt’ altro che irresistibile, ha continuato a giocare la sua partita, e non ha esistao ad approfittare di alcuni errori degli ospiti. Al 22′ è cpsì arrivato il pareggio, grazie a una bella conclusione da fuori area di di Demhasaj.

Al 39′ occasionissima per i ticinesi: rigore, concesso per fallo di Schmid su Ceesay, uno dei pochi a salvarsi dal naufragio. Inguardabile l’esecuzione di Junior, che l’ex Salvi blocca a terra con facilità, sulla propria sinistra. 5′ dopo, la stessa occasione capita sui piedi di Schürpf, che si era procuratro la massima punizione dopo aver subito un fallo in mischia da Vécsei. L’esecuzione questa volta è impeccabile, e manda i biancoblù sul riposo in vantaggio 2-1.

Ripresa coi sottocenerini a caccia del pari, ma puniti ancora da Schürpf, grazie a un’amnesia della difesa, che lo lascia libero di calciare, nonché del portiere Baumann. Vécsei, al 54′, ha riaperto l’incontro con una belal conclusione da fuori che ha trovato Salvi poco reattivo, ma Eleke, 20′ più tardi, ha definitivamente chiuso i conti con un’azione personale, dove però la retroguardia bianconera è apparsa in grande difficoltà.

Sabato sera, arriverà in Ticino il Grasshopper. I bianconeri si trovano con tanti problemi da risolvere: dietro, un reparto da registrare, con Sulmoni fuori e Golemić forse partente. Davanti, un Gerndt alla ricerca di sé stesso, Janko a caccia della forma migliore, Jumior che avrebbe bisogno di un gol per ritrovare fiducia. Insomma, si preannuncia una settimana difficile per Abascal.