Europa League

Il sogno europeo dell’Ufa prosegue sulle ali del pragmatismo

Al termine di un doppio confronto molto equilibrato, terminato con due pareggi, la compagine del giovanissimo tecnico Sergey Tomarov riesce a superare la resistenza degli sloveni del Domzale e a regalarsi, da favorita, la sfida con i lussemburghesi del Progres Niederkorn.

Ad un passo dai saluti l’Ufa è riuscita a togliersi dalle sabbie mobili, rimanendo viva almeno per altre due settimane. Ma le possibilità di giocarsi lo spareggio per i gironi sono più che concrete. A sbrogliare una situazione quasi irrimediabile ci ha pensato forse l’uomo meno atteso, il capitano Bojan Jokic: non tanto per le sue indiscusse qualità da trascinatore, ma per le modalità della marcatura (intesa in modo diverso rispetto alle sue abituali, dato che è un centrale difensivo), una giocata da attaccante navigato che ha permesso alla sua squadra di trovare l’insperato pareggio nel finale della gara di ritorno. L’unico sloveno che giovedì sera, in quel di Domzale, ha festeggiato.

La sterilità offensiva dell’Ufa è un problema ormai noto, tant’è che oltre alla gara di andata anche la prima di campionato, contro la Lokomotiv, si è conclusa a reti inviolate, nonostante un rigore fallito in pieno recupero da Sly. In Slovenia l’Ufa si presentava con un piccolo vantaggio dettato dalla possibilità di segnare in trasferta, ma le sensazioni sono durate soltanto un tempo, nel quale probabilmente avrebbe meritato di passare in vantaggio. L’avvio di ripresa è coinciso con un black out un po’ preoccupante che ha visto i padroni di casa sbloccare un punteggio che sembrava fosse inattaccabile, per poi fallire il raddoppio. L’Ufa, rimasto in gara anche grazie agli interventi di Belenov, tra i migliori portieri di Russia, non sembrava più in grado di riordinare le idee e orchestrare un assedio sensato. Fortunatamente, con pragmatismo e concretezza, “l’uomo di casa” Jokic, si è preso sulle proprie spalle tutta la responsabilità: gettare al vento l’opportunità di giocare col Progres sarebbe stato davvero un peccato.

Il passaggio del turno, come peraltro si evince dal verdetto del campo, non era affatto scontato al momento del sorteggio. Il Domzale ha maggiore esperienza a livello di coppe europee e in questo tipo di incontri è un fattore che può pesare. L’entusiasmo dello storico debutto non è sufficiente a tappare questa mancanza. Il traguardo dei gironi rimane ancora lontano, anche perché nei play off l’Ufa non sarà testa di serie, ma il risultato dei baschiri è già rilevante, soprattutto per due ragioni. In primo luogo, le squadre cosiddette provinciali proveniente dal campionato russo spesso avevano steccato immediatamente in Europa, vedi l’Amkar, il Krylya Sovetov e il Rostov (anche se poi si è rifatto con gli interessi). Per quanto riguarda qualcosa di più concreto, invece, i baschiri hanno già rafforzato la posizione della Prem’er Liga nel ranking Uefa, grazie alla precoce eliminazione del Rio Ave per mano dei polacchi del Jagiellonia Byalistok. A quanto pare per molti anni troveremo sei squadre russe nelle competizioni europee. Intanto la gara col Progres ha già creato le prime polemiche, dato che il ritorno in Lussemburgo è stato fissato per martedì 14 (andata il 9), il giorno successivo Ufa-Krasnodar. Una decisione che ha colto un po’ di sorpresa i dirigenti biancorossi, motivata dal fatto che le rappresentati del piccolo paese ancora in corsa siano due e lo stadio a disposizione soltanto uno. Ma sarebbe opportuno tenere in considerazione le necessità di tutte le squadre, soprattutto se queste provengono da una delle federazioni calcistiche più importanti d’Europa.

 

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Michael Braga