Un Julian Alaphilippe in continua ascesa. L’estate del ciclista francese, vincitore della Freccia Vallone, era iniziata con quel successo di tappa nel Criterium del Delfinato per poi esplodere al Tour: due vittorie, una serie di attacchi importanti che lo hanno visto tra i protagonisti e ciliegina sulla torta con la leadership della classifica scalatori.
La parabola verso l’alto prosegue al di fuori della Francia anche se non di molto, perché San Sebastian e i Paesi Baschi sono a un soffio dal confine francese. E sulle strade della Clásica di San Sebastian, giunta alla 38/a edizione, Alaphilippe è diventato il quinto francese a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro di una delle corse ciclistiche più prestigiose del calendario UCI. Una vittoria maturata sugli ultimi km lungo il temibile strappo Murgil Tontorra dove doveva decidersi la gara. Qui, insieme all’olandese Bauke Mollema, ha ripreso il coraggioso attacco del giovane Antwan Tolhoek e poi è scappato insieme al collega di attacco verso la linea d’arrivo. La volata per Alaphilippe è stato un gioco da ragazzi contro un Mollema che si è accontentato di finire per la quarta volta sul podio della corsa spagnola.
Resta a secco la Spagna che non vede vincere un corridore di casa dal 2014: l’ultimo a riuscirci fu Alejandro Valverde davanti, neanche a dirlo, a Bauke Mollema. Una giornata totalmente da dimenticare soprattutto per i fratelli Izagirre, pronti a dare un segnale forte. Gorka è rimasto coinvolto a 19 km dall’arrivo in un incidente scatenato da una clamorosa ingenuità di Ben King: lo statunitense per guardare ciò che avveniva alle sue spalle ha toccato la ruota di un avversario, finendo a terra e causando la violenta caduta di grandi nomi come Landa, Gallopin e Bernal. Per Jon invece non c’è stata caduta, ma semplicemente la sensazione di essersi fatto beffare su un percorso che conosceva bene ed era congeniale alle sue caratteristiche. Ha attaccato nei tempi giusti, ma si è lasciato sorprendere dagli altri due attaccanti: un epilogo deludente chiudendo al settimo posto. Nessun italiano tra i primi dieci nonostante la discreta azione di Diego Ulissi.