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Serie A, il baricentro è a nord

Il campionato 2018-2019 si presenta ai nastri di partenza con una scarsissima rappresentanza del sud: solo Napoli e Cagliari sotto la linea del Lazio, con il centro Italia che vanta 5 rappresentanti (Fiorentina, Empoli, Lazio, Roma e Frosinone). Presenza massiccia di squadre del nord, dunque, con l’Emilia Romagna che fa da regina: con SPAL, Sassuolo, Bologna e Parma è, infatti, la regione più rappresentata d’Italia. Seguono a ruota Lombardia e Lazio, con 3 squadre ciascuna. Negli ultimi 15 anni in una sola occasione la Serie A è stata così sbilanciata verso nord, nel 2015-2016, quando le due uniche rappresentanti del sud erano Napoli e Palermo, mentre quelle del centro erano le medesime di quest’anno.

Anche il numero delle regioni rappresentate è al minimo storico: da quando il campionato è a 20 squadre, dalla stagione 2003-2004, solo nel 2015-2016 e in questa stagione la Serie A toccherà solo 9 regioni. I motivi della poca presenza delle squadre del sud in Serie A sono molteplici: in primis, il crollo di alcune squadre storiche come le pugliesi (Bari e Lecce per quanto riguarda l’ultimo ventennio), le siciliane (sparite dal massimo torneo nazionale dopo essere state presenti in massa con Palermo, Messina e Catania) e le calabresi (la Reggina e, da quest’anno, anche il Crotone), oltre al Benevento che non ha saputo imporsi al suo primo anno tra le grandi.

Il rovescio della medaglia (il nord) è frutto di realtà solide, non solo tra le grandi potenze (Milan, Inter e Juventus), ma anche tra le squadre di mezza classifica che, salvo qualche annata storta, si presentano sempre ai nastri di partenza (pensiamo a Udinese, ChievoVerona, Sampdoria, Genoa, Atalanta, Bologna, Torino, Parma e ormai anche Sassuolo). In compenso, in Serie B c’è una nutrita schiera di società del mezzogiorno: chissà che il prossimo anno il baricentro non possa clamorosamente abbassarsi.