Gran Premio di Ungheria, 12/a tappa del Mondiale di Formula 1 2018. Analizziamo tutto quanto è successo sul circuito dell’Hungaroring con le nostre “7 marce”.
Viaggia in 7/a marcia, la strategia Mercedes – Si può fingere di andare male per stendere una rete nella quale far cadere l’avversario nello sport? Sì, certo che si può. Cosa che ha fatto la Mercedes. Bottas, il “cavalier perfetto” (vedi dopo) di questa gara che inaspettatamente stampa tempi da F2 con le soft nuove appena montate, costringendo la Ferrari a cambiare tattica (Vettel troppo lungo con le soft, Räikkönen che monta un nuovo treno dopo appena 15 giri) e a “regalare” la vittoria a Hamilton. Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare, bravi.
Viaggiano in 6/a marcia, Gasly e Toro Rosso – Come sono stati giustamente criticati per le “full wet” messe in Germania su una pista leggermente umida, così la scuderia di Faenza va giustamente applaudita per un fine settimana dove hanno conquistato la Q3 con entrambe le vetture e un ottimo sesto posto col francese.
Viaggia in 5/a marcia, Daniel Ricciardo – D’ora in avanti le prime due curve del circuito dell’Hungaroring portano decisamente il suo marchio. Tamponato sia all’inizio che alla fine, ma tenace e temerario sorpassa (quasi) tutti e si porta a casa un fantastico quarto posto, considerata la situazione dalla quale partiva.
Viaggia in 4/a marcia, Valtteri Bottas – La Mercedes gli chiede di favorire Hamilton e lui lo fa. Ostacola le Ferrari lecitamente, divenendo l’esca alla quale il muretto rosso abbocca mani e piedi. Perde qualche marcia per l’entrata, quella sì non lecita e che gli valgono 10 secondi di penalizzazione, su Ricciardo che solo per un miracolo sportivo non rovina la gara dell’australiano della Red Bull.
Viaggia in 3/a marcia, la Ferrari – Il mese di stop giunge all’uopo. Ieri gli uomini in rosso sono stati sconfitti dal punto di vista della strategia. Poi sono riusciti a rimediare in qualche modo. Ma il Mondiale è lungo e i giochi sono ancora apertissimi.
Viaggia in 2/a marcia, Charles Leclerc – Il Mondiale del monegasco è fatto di alti e bassi. Questo doppio fine settimana di Germania e Ungheria è un momento appartenente ai secondi, ma un talento puro come lui saprà sicuramente rialzarsi.
Viaggiano in 1/a marcia, la Red Bull e la Renault – Nel senso come coppia. Uno dei divorzi (le lattine monteranno propulsori Honda nel 2019) che rischia di diventare uno dei più duri dialetticamente parlando. Le parole di Horner che ha preteso le scuse ufficiali dei francesi dopo il ko della power unit di Verstappen sono significative in tal senso.