La 105/a edizione del Tour de France vedrà arrivare in maglia gialla fino a Parigi un ciclista britannico della Sky, ma non sarà Chris Froome come in tanti attendevano qualche settimana fa. L’obbiettivo ambizioso della doppietta Giro-Tour è fallito mestamente e Froome non potrà inserire il proprio nome nell’olimpo dei ciclisti in grado di realizzare questa prestigiosa impresa sportiva. In casa Sky avranno comunque modo di festeggiare sotto la Torre Eiffel perché al termine della cronometro odierna, 31 km fino a Espelette, il gallese Geraint Thomas è riuscito a mantenere la leadership in classifica generale.
Il percorso vincente di Thomas, ciclista di Cardiff con un lungo trascorso sulla pista, è iniziato a La Rosiere, quando sfilò la maglia gialla al belga Greg Van Avermaet; è proseguito sull’Alpe d’Huez, sulle montagne pirenaiche e infine oggi nonostante il tentativo del francese Tom Dumoulin; quest’ultimo si è aggiudicato in maniera rocambolesca la cronometro precedendo per un solo secondo lo stesso Froome. Un risultato vano perché al rivale in classifica generale è riuscito a guadagnare solo 14 secondi, pochi per poter impensierire il rivale. Thomas mantiene 1’51 su Dumoulin e domani lungo i Campi Elisi di Parigi potrà celebrare la sua prima vittoria in carriera in una grande corsa a tappe: un traguardo eccezionale per un ciclista che fino a oggi non era mai andato oltre la 15/a posizione al Tour.
Rammarico per Primoz Roglic. Lo sloveno aveva trionfato ieri a Laruns ottenendo il gradino più basso del podio. Nella prova contro il tempo però non è riuscito a stare al passo con gli avversari e ha lasciato praticamente un minuto lungo il percorso, permettendo a Froome di scavalcarlo nuovamente e riprendersi la terza posizione.
Quinta posizione per Kruijswijk, poi a seguire Bardet, Landa e Daniel Martin. Peter Sagan è padrone incontrastato della classifica a punti, mentre Julian Alaphilippe, vincitore di ben due tappe, precede il connazionale Barguil nella classifica degli scalatori. È il francese Pierre Roger Latour invece il miglior giovane del Tour in una graduatoria che i transalpini possono leggere con piacere vista la presenza nelle prime posizioni di Guillaume Martin e David Gaugu. Domenico Pozzovivo, 18°, è il migliore degli italiani, però fa male non poter vedere in terra parigina lo squalo Vincenzo Nibali. Il suo incidente come tanti altri episodi accaduti in queste ultime settimane hanno segnato profondamente questo Tour, criticato a lungo per l’aspetto organizzativo e per il comportamento di alcuni pseudotifosi lungo le strade di montagna. Errori che si spera possano servire in futuro per poter adottare correzione e garantire maggior sicurezza agli atleti.