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1. HNL, dal Mondiale da sogno alla nuova stagione: riparte il campionato croato

Finito il Mondiale da sogno della Nazionale, in Croazia è già tempo di tornare a pensare alla nuova stagione. Il torneo russo si è trasformato nella fioritura definitiva di una generazione d’oro per il paese balcanico, ricca di talenti in ogni reparto che oggi vestono alcune delle maglie più prestigiose del Mondo. In Croazia, l’evento è stato seguito con grande entusiasmo, perché per uno Stato nato soltanto nel 1992 e composto da 4 milioni di abitanti riuscire ad avere una rosa in grado di compiere una cavalcata simile, superando potenze come Argentina o Inghilterra, non era affatto scontato. E per questo, la mancata vittoria finale è passata in secondo piano: Dalić e i suoi sono stati accolti in un clima di festa nazionale, venendo applauditi da intere piazze mentre il pullman scoperto attraversava le strade, come se quella Coppa del Mondo fosse stata alzata da loro.

È proprio dal Mondiale che il calcio croato, a livello di campionato nazionale, proverà a ripartire. Il successo delle stelle della Nazionale non dovrà oscurare le enormi difficoltà economiche e politiche della Hrvatska Nogometni Liga, ma dovrà essere fonte di ispirazione per cercare di rilanciare il calcio locale, nella speranza di dare seguito a questa generazione vincente con nuovi talenti da crescere. È in questo clima, insomma, che riparte il campionato, come di consueto al via a fine luglio per poi fermarsi a dicembre per la pausa invernale di quasi due mesi.

Si riparte, innanzitutto, dal dominio della Dinamo Zagabria che, dopo aver conquistato HNL e Coppa la scorsa stagione dopo un anno di astinenza, inizia ancora una volta come candidata principale alla vittoria del torneo. L’obiettivo, però, sarà quello di tornare a dominare il campionato senza i pericolosi alti e bassi dello scorso anno, segnato da ben due esoneri (Cvitanović prima e Jurčević poi, con l’ultimo arrivo dell’attuale tecnico Bjelica) e da una serie di periodi estremamente negativi, quasi fatali per la vittoria del titolo. Dopo aver incassato dalle pesanti cessioni delle tre stelle della squadra dello scorso anno (Sosa passato allo Stoccarda, il capocannoniere del campionato Soudani al Nottingham Forest e, soprattutto, Ante Ćorić trasferitosi alla Roma su raccomandazione di Monchi), la società della Capitale ha provato a ricostruire la propria rosa con addirittura 9 acquisti (più i ritornati dai prestiti soprattutto alla Lokomotiva Zagabria): tra questi, spiccano soprattutto il talentuoso Majer, fantasista di buon piede che, dopo l’ottima stagione con la Lokomotiva Zagabria, è stato vicinissimo alla Sampdoria, il terzino Leovac (arrivato dal PAOK, ma lo scorso anno al Rijeka) e l’esterno Orsić, con un passato allo Spezia.

Alle spalle della Dinamo, le principali concorrenti per il titolo dovrebbero essere ancora una volta Rijeka e Hajduk Spalato. Diverse le cessioni di rilievo per monetizzare, ma non sono mancati anche gli acquisti che permetteranno di rimanere a un livello simile alla scorsa stagione. I fiumani hanno puntato sui riscatti di Zuparic e Acosty (rispettivamente ex Pescara e Crotone), con Velkovski e Pavelić scelti per sostituire i ceduti Elez e Ristovski, oltre al duo ex Inter Zaprešić Puljić-Mamić. Qualche cessione pesante si è registrata anche tra i biancorossi: dall’addio del talentuoso portiere Letica (passato al Brugge) a Gentsoglou, dalla seconda scelta per la porta Stipica al mancato rinnovo di Hugo Almeida, tornato in Portogallo al Coimbra. Interessanti, però, alcuni degli acquisti messi a segno: tra i pali, il ruolo da titolare sarà disputato da Duka, arrivato dal Club, e l’ex Palermo Posavec, importante la conferma di Gyurcsó, autore di un’ottima seconda parte di stagione, ma il vero colpo è arrivato in attacco, con l’acquisto del bomber dello Slaven Belupo Ivanovski (15 gol in 30 presenze lo scorso anno). A Spalato, però, la speranza è di poter ripartire dall’ottima serie di risultati registrati dall’arrivo di Kopić in panchina lo scorso anno.

Non dovrebbero esserci particolari sorprese a metà classifica. L’Osijek, che ha già cominciato la propria stagione con la doppia sfida in Europa League contro il Petrocub Hincesti, partirà favorito per conquistare un’agevole qualificazione ai preliminari di Europa League: in estate ha salutato il centrale Barac, molto interessanti gli arrivi di Ivušić tra i pali dall’Olympiakos e Kamenar, autore di una discreta stagione al Rudeš. Alle spalle, Inter Zaprešić e Lokomotiva Zagabria dovrebbero affrontare il solito campionato tranquillo: tra i primi, è da registrare l’arrivo dall’Udinese di Bubnjić, un ottimo rinforzo considerando il livello del campionato, mentre potrebbe essere Andrić dal Belenenses a prendere il posto del ceduto Puljić; ancora povero, invece, il mercato per la seconda squadra di Zagabria, fatto più di ritorni dai prestiti che da veri e propri arrivi a titolo definitivo. Senza troppi problemi dovrebbe svolgersi anche la stagione dello Slaven Belupo.

Infine, sarà tutta da vivere la lotta salvezza. L’Istra 1961 riparte dalle enormi difficoltà dello scorso anno, che avevano mandato la squadra di Pula a un passo dal fallimento, e il mercato è la testimonianza più chiara: finora, sono arrivati solo giocatori in prestito o a titolo gratuito. Da valutare anche la situazione del Rudeš che, dopo aver messo fine alla sua collaborazione con l’Alavés e aver concluso i rapporti con l’ottimo tecnico Aira (sostituito da Ivan Matić, suo ex vice allenatore), ha dovuto fare i conti con i propri limiti economici: nessun acquisto ufficiale e tantissime cessioni tra ritorni in Spagna dopo aver terminato il prestito e addii. Infine, momento emozionante per la storia del HNK Gorica, neo promosso per la prima volta nella sua storia in massima serie dopo la straordinaria cavalcata dello scorso anno: confermato quasi in blocco il gruppo dello scorso anno, a cui sono stati aggiunti gli arrivi del giovane Miya dallo Standard Liegi, Jovičić dallo Slaven Belupo e Lovrić dalla Lokomotiva. E partendo dalle difficoltà delle avversarie, sognare la salvezza per la squadra di Veljka Gorica non è cosi impossibile.