22 luglio 2018, una data che entra di diritto nella storia del tennis italiano. Non era mai successo che due tennisti azzurri riuscissero a trionfare lo stesso giorno nel singolare di un torneo ATP. Avevano vinto durante la stessa settimana, ma in giorni diversi. Ci erano riusciti Paolo Bertolucci e Corrado Barazzutti nel 1977 (rispettivamente a Firenze e Charlotte), li avevano emulati Paolo Lorenzi e Fabio Fognini nel 2016. Ma in entrambe le occasioni la doppietta era arrivata a 24 ore di distanza. Ecco perché quella di ieri è stata una pagina storica per il tennis nostrano. Fabio Fognini ha vinto in Svezia, a Bastad, superando in tre set il francese Gasquet; Marco Cecchinato si è imposto in Croazia, a Umago, battendo l’argentino Pella.
FOGNINI – La maturazione di Fabio Fognini è sotto gli occhi di tutti. Il ligure è sempre stato considerato un “gran braccio”, un giocatore in grado di vincere contro chiunque. Semmai era l’aspetto emotivo a fregarlo: talvolta si faceva prendere da isterie e nervosismo, litigando con avversari e arbitri. Ora, a 31 anni suonati, sempre un tennista più consapevole e solido dal punto di vista mentale. Testa di serie numero 3 del torneo, in Svezia “Fogna” ha sconfitto nell’ordine Ymer, Delbonis e Verdasco, prima di avere la meglio in finale contro un avversario ostico come Richard Gasquet. “Non posso essere che molto soddisfatto perché è sempre complicato giocare contro Richard – ha detto Fognini – E’ un torneo bellissimo, non ci giocavo da tanti anni e sono contento di essere tornato per vincerlo”.
CECCHINATO – Per il Check si è trattato del secondo successo stagionale, dopo Budapest. Anche se naturalmente il risultato più prestigioso di questo 2018 rimane la semifinale del Roland Garros, una vera perla visto che nessun tennista italiano c’era riuscito dopo Panatta. Cecchinato ha fatto molta gavetta, ora sembra arrivato finalmente il suo momento: lui, che di anni ne ha 26, è proiettato verso una carriera importante. Per trionfare a Umago (torneo che da tre anni vede un azzurro in finale) ha superato il ceco Vesely agli ottavi, il serbo Djere ai quarti, l’argentino Trungelliti in semifinale e Pella in finale. Con questa affermazione ci sarà un ulteriore balzo in avanti in classifica, visto che il palermitano raggiungerà la 22esima piazza.