Editoriali

Elliott stravolge il Milan: out Fassone, Scaroni nuovo presidente. Ecco tutti gli scenari della rivoluzione in casa Rossonera

La quiete dopo la tempesta? Macché! A poche ore dalla riammissione in Europa League, grazie al ricorso accolto positivamente dal Tas, in casa Milan è scoppiata l’ennesima rivoluzione dirigenziale nel giro di pochi mesi. Dopo aver prelevato il club da Yonghong Li, Elliott ha ricostruito da cima a fondo l’assetto societario puntando su volti nuovi e di fiducia, a discapito di qualche figura illustre presente fin qui.

La prima scrivania a saltare è quella di Marco Fassone. L’ex amministratore delegato non ha convinto il fondo, nonostante la battaglia condotta e vinta da protagonista a Losanna. Su di lui pesano alcune sue decisioni sulla gestione del Fair Play finanziario, che hanno portato il Milan a vivere un’estate poco serena e che stava per estromettere i Rossoneri dall’Europa conquistata sul campo. L’addio con Fassone era però probabilmente già premeditato, motivo per il quale l’ex guardalinee potrebbe dimettersi ancor prima di essere sollevato dall’incarico. In queste ore Elliott sta decidendo anche quale sarà il nome del suo sostituto: le due figure di rilievo su cui vorrebbe puntare il fondo americano, sono quelle di Umberto Gandini (che ha già lavorato per i Rossoneri) e dell’attuale direttore esecutivo dell’Arsenal, Ivan Gazidis. Due figure di grande esperienza internazionale, che potrebbero essere affiancate dal ritorno di Leonardo, al centro dei pensieri e del nuovo progetto della nuova proprietà che gli affiderebbe la gestione tecnica. Al brasiliano dovrebbe far spazio Massimiliano Mirabelli, anche lui finito nell’occhio del ciclone dopo il mercato fallimentare, quanto faraonico, della scorsa estate. Demeriti della vecchia proprietà a parte, il Milan era stato costruito per ben altri obiettivi rispetto al sesto posto conquistato nella scorsa stagione, e ciò non è passato inosservato. Tuttavia, Elliott sta ancora decidendo le modalità e le tempistiche per cambiare il proprio direttore sportivo: probabile infatti, che Mirabelli tenga il suo posto fino alla fine di questa sessione di calciomercato, in modo da non bruciare quanto seminato in questi due mesi di lavoro. Le idee del fondo Elliott sono dunque chiare: chiudere definitivamente con la vecchia gestione e rivoluzionare l’intero organigramma societario. Per questo motivo nel CdA di stamane, si è deciso di sollevare dall’incarico per giusta causa tutta la vecchia dirigenza cinese a cominciare da Yonghong Li e David Han Li. Al loro posto Elliott si è affidato a uomini di stretta fiducia, come il manager Franck Tuil, che ha avuto un’elevata importanza anche di fronte al Tas di Losanna, come specificato anche dallo stesso Fassone. Gli altri tasselli sono stati riempiti da altre figure dirigenziali importanti come quelle di Marco Patuano e Giorgio Furlani, e dal nuovo presidente, Paolo Scaroni, amico e uomo di fiducia di Silvio Berlusconi, che sarà il ventisettesimo presidente della storia Rossonera e amministratore delegato ad interim, nell’attesa della nuova nomina in quel ruolo.

Una rivoluzione che non esclude dunque neanche la possibilità di stravolgimenti dal punto di vista tecnico. Il mercato è in stand-by sia in entrata che in uscita, ma potrebbe subire un’accelerata dopo questo turbolento weekend. A scottare adesso potrebbe essere anche la panchina di Gennaro Gattuso, con Antonio Conte che potrebbe ancora stuzzicare la voglia di cambiamento di Eliott.

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Ivan Fusto