La sua ultima partita, un 6-0 al Ludogorets in Champions League, nel 2016: ai tempi vestiva la maglia dell’Arsenal. Poi, un terribile infortunio al tendine d’Achille, otto operazioni, e il rischio di amputazione del piede per colpa di un’infezione. “Il medico mi disse – ha raccontato Cazorla a Marca, qualche tempo fa – che se fossi riuscito a camminare con mio figlio in giardino potevo considerarmi fortunato”. Più di 600 giorni dopo, l’incubo è alle spalle: Santi Cazorla non solo è guarito, ma è tornato perfino in campo. Ingaggiato dal Villarreal, ha esordito in amichevole contro l’Hercules:
Lo scorso anno, a maggio, l’ultimo degli interventi, con la ricostruzione del retro del piede con una sezione di pelle (tatuata) prelevata dal braccio.