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Russia 2018 – Da 10 a 0: il pagellone dei calciatori migliori e peggiori dei Mondiali

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È ora di vedere il Pagellone dei calciatori che in questo Mondiale hanno fatto vedere grandi cose e quelli che invece hanno deluso le attese. Promossi e bocciati di Russia 2018 (n abbiamo scelto non più di uno per Nazionale):

10 – MBAPPÉ (FRANCIA)
L’enfant prodige del calcio francese è la freccia che consente ai Blues di approfittare degli spazi in contropiede, il calciatore in grado di spezzare in due le partite. Quando parte è dura stargli dietro, tutti ne soffrono la velocità. E se lo incorona anche Pelé….

9 – LUKA MODRIC (CROAZIA)
L’anima della Croazia è lui, Luka Modrić. Capitano, trascinatore e leader di una Nazionale che trova la sua consacrazione e manca per pochissimo l’appuntamento con la storia. Grazie alle sue geometrie i croati sognano fino alla finale.

8 – EDEN HAZARD (BELGIO)
Classe pura al servizio della squadra. Anche lui, come Modric, porta la fascia al braccio ed è l’anima di un Belgio che, finalmente, fa vedere tutto il suo talento. A 27 anni è un calciatore maturo che sa sempre cosa fare in ogni momento.

7 – YERRY MINA (COLOMBIA)
Al Barcellona ha giocato poco, chiuso dai mostri sacri che aveva davanti. Ma per Yerry Mina il Mondiale diventa una ribalta importante. Pur essendo un difensore centrale realizza ben tre reti: il primo apre le danze nella vittoria (3-0) ai danni della Polonia, poi segna il gol decisivo col Senegal e infine si ripete con l’Inghilterra agli ottavi.

6 – HARRY KANE (INGHILTERRA)
Qualcuno storcerà la bocca, vedendo che il capocannoniere del Mondiale ha avuto “solo” la sufficienza. Però è il risultato di una competizione a due facce: fino ai quarti segna a raffica, ma nelle partite che contano (semifinale e finale 3°/4° posto) finisce per scomparire.

5 – CRISTIANO RONALDO (PORTOGALLO)
Nonostante la tripletta iniziale contro la Spagna, CR7 stavolta non riesce a trascinare i suoi al di là degli ottavi di finale, dove il Portogallo viene stoppato dall’Uruguay del maestro Tabárez. Anzi, nell’ultima partita del girone, il sofferto pareggio contro l’Iran, sbaglia un rigore e rischia di farsi espellere. Poteva fare molto di più.

4 – NEYMAR (BRASILE)
È l’emblema del fallimento della Seleção, insieme al compagno di reparto Gabriel Jesus. Non dà mai l’impressione che sia il suo Mondiale, come invece si pensava alla vigilia. Diventa ben presto l’ombra di se stesso e prima vittima delle sue sceneggiate.

3 – FERNANDO MUSLERA (URUGUAY)
Dopo un girone e un ottavo ricco di cleen sheet, l’ex laziale si traveste da Paperino e regala alla Francia il passaggio in semifinale. L’errore sul tiro da fuori di Griezmann è così da matita blu, che siamo certi ci sarebbe da finire l’inchiostro.

2 – ROBERT LEWANDOWSKI (POLONIA)
La debacle della Polonia non è certo tutta colpa sua, ma Lewandowski rimane a bocca asciutta. Davvero un brutto Mondiale per lui che aveva le credenziali per conquistare il trono di bomber assoluto.

1 – THOMAS MÜLLER (GERMANIA)
Capocannoniere in Sudafrica, nullo in Russia. Il calciatore del Bayern affonda con tutto il barcone teutonico, in balia delle onde coreane. Mai un lampo per lui che veniva considerato un punto fermo in Nazionale e che ha realizzato 38 reti in 94 partite.

0 – LIONEL MESSI (ARGENTINA)
Forse siamo stati un po’ cattivelli, ma la Pulce diventa piccolissimo e soffre tremendamente le difficoltà della sua Argentina. Da lui ci si aspetta che prenda per mano la squadra, soprattutto nei momenti di difficoltà. Invece non ne ha la forza, esce dal gioco e abbassa lo sguardo tristemente.