Nell’Allsvenskan, massimo campionato di calcio svedese, ci avviciniamo al giro di boa. La ripresa, dopo la sosta di giugno, non ha per ora regalato particolari sorprese: il torneo, finora, sembra essere sotto il segno delle tre squadre di Stoccolma, con il Norrköping che potrebbe dire la sua. Certo, è ancora molto presto per fare pronostici, soprattutto perché, con la stagione dei trasferimenti aperta, molto può cambiare negli organici delle contendenti.
Sotto questo aspetto, l’AIK sembrerebbe la squadra più quadrata, e quella maggiormente intenzionata a mantenere un organico adeguato sino alla fine del torneo. Gli Gnaget sentono profumo di vittoria finale, e questo potrebbe far fare uno sforzo alla dirigenza, invogliandola a tenere i suoi gioielli sino alla fine del torneo, provando magari a monetizzare nella sessione invernale. I gialloneri, sinora, hanno dimostrato un equilibrio invidiabile, subendo solo 10 reti (e segnandone, comunque, 24). Tra l’altro, sono l’unica squadra imbattuta del torneo. E, si sa, in Svezia, la regolarità del cammino ha sempre fatto la differenza.
Chi sembra aver perso un po’ di smalto è l’Hammarby che, nelle ultime 4 partite, ha raccolto la miseria di due punticini. Ieri i Bajen hanno giocato una grande partita contro l’Elfsborg (il punteggio non deve ingannare). Tuttavia, sono stati salvati da Wiland, che ha parato al 90′ un rigore calciato da Jebali. Molti i rovesciamenti di fronte, tanti i gol sbagliati da entrambe le formazioni. Insomma, servirà tornare a vincere, già lunedì prossimo in casa contro il Dalkurd, fermo restando che l’incognita resta sempre quella del mercato: Hamad resterà?
Il Norrköping ha perso Walqvist, ma ha ripreso Fransson, forte dell’esperienza elvetica, dove, con il Basilea, ha conquistato tre titoli e una Coppa svizzera, disputando anche qualche partita in Champions League. La sensazione è che i Peking vogliano provarci: i numeri sono dalla loro parte (24 gol fatti e 14 subiti, e 2 sole sconfitte sinora, alle quali si contrappongono 8 vittorie e 3 pareggi), e l’assenza di una squadra decisamente sopra le altre, come lo è stato il Malmö nelle ultime due stagioni, non può che alimentare i sogni dei biancoblù, ormai entrati in pianta stabile nell’élite del calcio svedese.
Il Djurgården, dopo la vittoria in Svenska Cupen, non ha certo deciso di abbandonare le proprie ambizioni al colpo grosso. Sotto la guida carismatica di Melkemichel, gli Järnkaminerna hanno tutti i numeri per poter arrivare sino in fondo. È vero che hanno avuto un inizio difficile: tuttavia, nelle ultime giornate, hanno ripreso un cammino a ritmi da titolo (quattro vittorie e un pareggio, in casa contro il Norrköping). Domenica sono passati su un campo non facile come quello di Kalmar, segnando subito, e mantenendo il risultato (hanno subito solo 12 reti complessivamente in 14 partite, avendone giocata una in più come l’AIK). Vantano un buon organico, con giocatori esperti (Olsson, Isaksson e Radetinac) uniti a giovani interessanti (Mrabti, che però potrebbe partire, e Kadewere, alle prese con un infortunio). Molto dipenderà dal mercato, soprattutto in uscita.
In cauda venenum, come dicevano gli antichi romani. E, in coda, la lotta sembra riguardare solo 4 compagini: le tre neopromosse e il Sirius, che si giocheranno due posti per la retrocessione diretta, lo spareggio con la terza di Superettan, e il quartultimo posto, che vale la salvezza. Le altre papabili a inizio stagione (Sundsvall e Kalmar) sembrano, dal punto di vista del gioco, superiori e, a meno di crolli ora non pronosticabili, dovrebbero terminare il campionato in zone di classifica tranquille.
Malmö, Göteborg ed Elfsborg sono la grande delusione. Gli Himmelsblått punteranno alla difficilissima conquista della fase a gironi della Champions League, che garantirebbe loro introiti in denaro indispensabili per poter continuare ad allestire una squadra altamente competitiva. Questo aspetto è stato recentemente sottolineato dalla dirigenza, in più di un’occasione: o si raggiunge l’Europa che conta, o si torna mestamente nei ranghi.
Le altre due nobili decadute, per questa stagione, si accontenteranno di rimanere a galla. L’Elfsborg ha mostrato segni di ripresa (3 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 5 partite) e, nella partita casalinga contro l’Hammarby, ha fatto vedere solidità difensiva e capacità di giocare a ritmi elevati. I Blåvitt sono invece alla ricerca di un equilibrio, e sono tornati alla vittoria in questo ultimo turno, dopo un filotto di 3 sconfitte consecutive: una stagione da incubo, che i tifosi sperano si concluda prima possibile e, soprattutto, senza brutte sorprese.