Si conferma produttiva la collaborazione tra Federazione Italiana Rugby League e Tully Tigers Rugby League Football Club, società sita nel North Queensland (Australia). Già da tempo i dirigenti federali e quelli della squadra che milita nel distretto di Cairns nei campionati australiani sono uniti in un sodalizio fatto di amicizia e scambio di competenze, opinioni ed esperienze, figlie sia dell’anima italo-australiana del club che della vena pionieristica del league azzurro tutto.
Nella scorsa stagione, ben 3 giocatori di produzione italiana – Gioele Celerino (ora ai Queanbeyan Blues), Edoardo Pezzano e Simone Boscolo, tutti ampiamente nel giro della Nazionale – hanno indossato la maglia delle tigri, misurandosi tra prima e seconda squadra con un gioco certamente più intenso e spettacolare di quello dell’Europa mediterranea.
Successivamente all’esperienza del 2017, Celerino – convocato dal ct Cameron Ciraldo per la Rugby League World Cup 2017 e autentico “veterano” dell’Italia pur non avendo ancora compiuto 25 anni – si è trasferito a Canberra, nel sobborgo di Queanbeyan, ai Blues di Terry Campese, bandiera dei Canberra Raiders e uno dei più forti giocatori ad aver rappresentato l’Italia in questo sport.
Del trio visto dei Tigers 2017, Boscolo è rimasto in rosa, raggiunto dal siciliano Giovanni Ruscica e adesso da Antonio Arrigo, messinese trapiantato a Catania, già nazionale azzurro contro il Libano nella Mediterranean Cup 2016.
Classe 1996, estremo/ala di ottimo talento e grande carattere, Arrigo viene dagli Spartans Catania due volte finalisti nel campionato nostrano.
Ha giocato e gioca ad alti livelli a rugby union dove, sempre nei ruoli di estremo e ala, ha indossato le maglie di CUS e Amatori Catania oltre a quella del Rovigo. Coi veneti è arrivato anche l’esordio in Eccellenza, la massima serie del rugby a XV tricolore.
“Si confermano la grande intesa e l’ottima collaborazione coi Tully Tigers – racconta ai nostri microfoni Salvatore Pezzano, dirigente FIRL e ct dell’under 19, vero e proprio “mentore” di Arrigo, suo coach e dirigente in entrambi i codici – nella persona del presidente Anthony Emmi e dell’entourage del club tutto. Lo scorso anno i nostri ragazzi sono stati dei veri e propri ambasciatori del nostro movimento, dentro e fuori dal campo. Quest’anno si ripete lo stesso fenomeno e sono contentissimo per Antonino, ragazzo valido e di grande prospettiva. Come già abbiamo avuto modo di constatare ai Mondiali, il Queensland conferma di essere un pezzo d’Italia e i nostri ragazzi si sono sentiti e si sentono a casa da quelle parti“.
Arrigo si è già fatto notare nella Cairns District Rugby League, con 4 presenze raccolte sinora, 2 delle quali in prima squadra.
“Il mio trasferimento – racconta il n. 1 scuola Spartans – nasce dalle opportunità aperte dalla collaborazione tra la squadra di League di Catania, gli Spartans, la FIRL e la squadra di Tully, i Tigers. Questo legame dà ad alcuni ragazzi modo di vivere il rugby League a 360 gradi proprio qui in Australia, dove è uno degli sport più praticati“.
Altri italiani avevano già “tastato il terreno a Tully”. Insomma non sei andato alla cieca.
Sì, qui a Tully hanno giocato diversi rugbisti italiani e quelli ancora qui mi hanno aiutato tanto anche se devo dire che i miei compagni di squadra non si sono fatti problemi a spiegarmi questo o quel dettagli e ad aiutarmi a capire i nuovi movimenti di gioco.
Credi che il livello di gioco ti aiuterà in futuro a tornare in nazionale?
Il livello è abbastanza alto qui nel Queensland, in particolare a livello fisico ci sono impatti abbastanza duri. Poi il gioco è fluido e veloce. Punto a migliorare e crescere ancora e spero ovviamente ci sia la possibilità in futuro di tornare a indossare la maglia azzurra. Ce la metterò tutta per farmi notare nuovamente.
Com’è il passaggio dal rugby a XV a quello a XIII?
Come saprai, vengo da un campionato di rugby Union e il gioco è completamente diverso. Consiglio il league a chi vuole provare nuove esperienze rugbistiche: ha un gioco più veloce e fluido ed è divertente ed interessante come esperienza.
Infine vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno sempre sostenuto e supportato, in particolare modo Salvo Pezzano, che ha sempre creduto in me e mi ha concesso questa possibilità insieme agli Spartans.
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