Editoriali

Non senza sorprese

Il tabellone degli ottavi di finale è servito. A partire da domani, le migliori 16 nazionali del mondo si contenderanno la coppa messa in palio dalla FIFA, in quello che è obiettivamente il trofeo più ambito e prestigioso del calcio tutto.

Non stupisce, sicuramente, l’abbondante presenza di compagini europee, anche se le sorprese non sono mancate. Sia nel come si sono qualificate alcune big (Argentina su tutte), sia nel merito di una mancata qualificazione, quella della Germania, che ancora non smette di sorprendere.

Perché, a prescindere da irritanti sciovinismi, siamo tutti caduti dalla sedia. Certo non per il ko iniziale col Messico (uno scivolone all’esordio iridato può capitare a tutti…) ma per il proseguo: una vittoria all’ultimo respiro e poi l’eliminazione, impensabile fino a un mese fa.

Il livello del mondiale è sceso, ormai le partite sono scontate si diceva dopo la prima goleada della Russia e invece…
…Proprio i russi padroni di casa, traditi vuoi dalle motivazioni vuoi dal tasso tecnico e dall’esperienza superiore dell’Uruguay, sono passati dalle stelle alle stalle. Col basso ranking da cui partivano, la qualificazione è (anche) oro colato, però la Spagna è un pessimo cliente. Ha tutto per annichilire la Russia, concedetemelo: tecnica, esperienza europea e mondiale, giocatori di qualità superiore. E una voglia che è cresciuta sia per l’eliminazione della Germania super favorita che per la collocazione in una parte di tabellone decisamente meno proibitiva dell’altra: gli unici pensieri – forse – sono la Crozia di Modrić e l’Inghilterra. Che però convince fino a un certo punto.

Il gran ballo è invece dall’altra parte: Uruguay-Portogallo varrebbe, per titoli e piazzamenti recenti oltre che storici, una semifinale e invece ce la gustiamo già domani, così come Francia-Argentina. Da un lato chi, come i transalpini, col freno a mano tirato hanno vinto e convinto e dall’altro una Selección qualificata per miracolo e sull’orlo di una crisi di nervi.
Occhio naturalmente al Brasile (sicuramente non le prenderà dai tedeschi, stavolta): Coutinho sta dimostrando di valere l’investimento mostruoso del Barcellona e Neymar, checché ne dicano gli haters, ha la stoffa del leader e del fuoriclasse mondiale.

Con 16 squadre rimaste in gioco e partite senza domani, inizia il mondiale nel mondiale. Una coppa a eliminazione diretta, tutta da gustare. Noi ci siamo: vinca il migliore.

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Matteo Portoghese