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Russia 2018 – Coi gol di Shaqiri e Xhaka la Svizzera è padrona del proprio destino

Foto: Twitter @SFV_ASF

Alla fine della prima frazione, abbiamo avuto qualche scambio via Whatsapp con qualche cronista ticinese allo stadio; onestamente, nessuno avrebbe scommesso dieci Franchi sui ragazzi di Petković. Troppo superiore la Serbia, a livello individuale e di fisico in generale. Grande sofferenza per i rossocrociati sulle palle alte e, soprattutto, sui duelli individuali, con Tadić sulla fascia a fare ciò che voleva. Nonostante l’abbassamento del baricentro, da parte della squadra balcanica, negli ultimi 20′ della prima frazione, gli elvetici erano stati capaci di costruire solo un’azione degna di nota con una conclusione ravvicinata di Džemaili, al 30′. Troppo poco per spaventare la Serbia, troppo poco per andare avanti in questo campionato del mondo.
Poi, nella ripresa, la svolta dell’incontro. Viado butta finalmente nella mischia Mario Gavranović al posto di un evanescente Seferović, e punta le sue carte su uno Shaqiri più che motivato. La Svizzera cresce un pochino ma, soprattutto, calano i serbi, che arretrano il proprio baricentro. Così, al 52′ l’ex giocatore dell’Inter col numero 23 sulla maglia si trova a scheggiare l’incrocio dei pali con una conclusione a giro molto insidiosa.

I rossocrociati prendono coraggio, ma ci vuole il colpo di vita. Che arriva, pochi minuti più tardi, grazie a una fiondata da fuori area di Xhaka, nata da una respinta approssimativa della retroguardia balcanica, forse il primo errore da parte di una linea difensiva che, fino a quel momento, non aveva sbagliato nulla. Da lì in poi, la Svizzera non ha più sbagliato nulla, supportata anche da una migliore tenuta fisica. Petković ha poi indovinato anche il secondo cambio, con Embolo che ha dato più dinamismo all’attacco, tenendo in apprensione la difesa della Serbia che, col passare dei minuti, perdeva lo smalto e la sicurezza vista nella prima frazione. Il magnifico contropiede di Shaqiri, nel finale, regalava così la vittoria agli elvetici, che superano quindi i rivali nella classifica del girone, diventando padroni del proprio destino.

Una gara tesa, insomma, vinta grazie alla determinazione e alla mentalità. Anche se, bisogna dirlo, sarà necessaria un’analisi approfondita di ciò che non ha funzionato nei primi 45′. Davanti, sicuramente, Seferović è apparso in grande difficoltà contro i due centrali serbi, e non ha praticamente mai visto il pallone. Dietro, Lichtsteiner ha sofferto parecchio, e lo stesso Behrami, non al meglio, si è trovato in crisi contrapposto ai centrocampisti offensivi avversari. In compenso, Akanji ha giocato una grandissima partita, meglio anche di Rodríguez, in difficoltà contro Tadić il quale, nell’azione del gol serbo, lo ha beffato con un dribbling diabolico.

L’altro protagonista, tra i rossocrociati, è stato Shaqiri. A parte il gol decisivo, ha spaziato sul fronte offensivo, ha suggerito, è andato al tiro in più occasioni, facendo finalmente la differenza. Ora, come dicevamo, la Svizzera è padrona del suo futuro: se batterà Costa Rica sarà sicuramente agli ottavi di finale di questi mondiali. Ovviamente, ci saranno molte altre combinazioni di risultato a suo favore: però, non avrà bisogno di aspettarsi alcun favore. Certo, i tre punti bisognerà sudarseli, così come anche il grande Brasile non avrà vita facilissima contro la Serbia. Insomma, un mondiale sempre più interessante per la compagine rossocrociata che, domani sera, guarderà con molto interesse la sfida tra Svezia e Germania. Il mondiale è ormai entrato nel vivo: e, oltre confine, si può cominciare a sognare.