Nazionali

Svizzera, luci e ombre mondiali

Domattina la nazionale svizzera decollerà dall’aeroporto di Kloten: destinazione, Russia. Da domani sera, Vladimir Petković e i suoi saranno a Togliatti, quartier generale rossocrociato per questa prima fase della competizione.

Questa preparazione non ha rivelato nulla di nuovo: la compagine elvetica ha una buona soldità difensiva (soprattutto quando può contare su Valon Behrami davanti alla linea dei quattro difensori) ma ha il suo punto debole quando c’è da segnare. Basti pensare che il capocannoniere di queste due amichevoli, con due centri (dei quali uno su rigore), è stato il terzino del Milan Rodríguez.

Vlado, tempo fa, aveva ipotizzato un cambio di modulo per dare maggior densità in attacco. Si era parlato anche dell’ipotesi della difesa a tre, considerato che entrambi gli esterni difensivi (Lichtsteiner e, appunto, Rodríguez) sono elementi che garantiscono una buona spinta sulle fasce.

In più, il tecnico rossocrociato, in questo ruolo, può contare anche su Lang, che è un altro esterno difensivo che, con il Basilea, ha dimostrato di vedere la porta non solo nella Super League svizzera, visto che è andato in gol anche in Champions League.

Petković, invece, ha deciso (almeno nei test a porte aperte e nelle amichevoli) di non considerare seriamente questa opzione. Il ballottaggio, davanti, sarà quindi tra Gavranović e Seferović, due punte con caratteristiche molto diverse.

Il centravanti ticinese della Dinamo Zagabria, infatti, è l’uomo dei 16 metri, rapido anche sulle seconde palle, abile a smarcarsi e nei colpi di testa, pur non avendo una grande prestanza fisica. Viene, tra l’altro, da un’ottima stagione con il suo club.

L’attaccante in forza al Benfica, invece, ha avuto un anno sfortunato, nel quale è stato impiegato con il contagocce, dopo una partenza di stagione abbastanza promettente (nella vittoria della Supercoppa contro il Guimaraes, nello scorso agosto, ci fu anche la sua firma).

La squadra di Lisbona ha poi avuto un prosieguo di stagione che l’ha vista capitolare in campionato e in Coppa, oltre a una campagna europea fallimentare. Insomma, un giocatore da recuperare, soprattutto mentalmente: chissà se il gol di venerdì sera, contro il Giappone, potrà finalmente sbloccarlo.

In mezzo al campo, ci è piaciuto parecchio Zuber, che aveva già dato buona prova di sé in altre occasioni: potrebbe essere una sorpresa. Chi invece, finora, ha destato più interrogativi che certezze è stato Shaqiri, apparso sotto tono (ma un giocatore con la sua massa muscolare ha bisogno di tempo per entrare nella giusta forma). Xhaka, venerdì col Giappone, non ha fatto benissimo: però, veniva da una forte contusione rimediata in allenamento, che aveva addirittura fatto temere il peggio.

Per quanto riguarda il portiere, le gerarchie dovrebbero essere chiare: Sommer, A Villarreal, ha fatto un paio di ottimi interventi, dimostrando di essere pronto per le partite che contano. Bürki ha giocato a Cornaredo contro i nipponici, in un contesto del tutto differente.

La linea difensiva ha fatto bene, con Rodríguez che ci è piaciuto più di Lichsteiner: ottima, tra l’altro, la sua intesa con Zuber sulle fasce. I due centrali (Akanji e Schär) si sono comportati bene, col Giappone ma, soprattutto, con la Spagna.

In conclusione, questa Svizzera è una squadra tignosa, alla quale è difficile fare gol e che, pur facendo fatica ad andare alla conclusione, ha elementi in grado di farlo con pericolosità, anche con inserimenti dalle retrovie: Shaqiri e Xhaka hanno piedi buoni, e possono colpire dalla lunga distanza, oltre che sulle palle ferme.

Certo, dovranno aumentare i ritmi e, soprattutto, cercare con insistenza la porta avversaria. Ma se ciò avverrà, nessuno, a nostro parere, potrà affrontarli con la certezza di batterl: questa, almeno, l’idea che ci siamo fatti, dopo averli seguiti in questa fase di preparazione premondiale.

 

Published by
Silvano Pulga